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Il presidente dei biologi: Il ceppo italiano autoctono, non c’entra la Cina. Poi ridimensiona

Il presidente dei biologi: Il ceppo italiano autoctono, non c’entra la Cina. Poi ridimensiona

Dichiarazione a dir poco sconvolgente rilasciata dal presidente dell’ordine nazionaler dei biologi. Vincenzo D’Anna in un articolo apparso sul sito Dagospia ha raccontato una verità che potrebbe cambiare tutti gli scenari.

“Ecco allora un nuovo colpo di scena destinato a rendere ridicoli sia il panico che il caos sociale ed economico provocato dal nuovo Coronavirus: l’equipe del laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano ha isolato un nuovo ceppo del Covid-19 detto “italiano Ebbene,  sembra che tale virus sia domestico e non abbia cioè alcunché da spartire con quello cinese proveniente dai pipistrelli. Un virus padano, per dirla tutta, esistente negli animali allevati nelle terre ultra concimate con fanghi industriali del  Nord!!

Ecco spiegato perché nelle altre regioni il virus latita, come  già noto in letteratura (vedi Wu  et al. Cell Host & Microbe doi:10.2016 j.chom.2020.02.001,2020). Insomma i contagi  sarebbero due: uno pandemico a diffusione lenta attraverso i viaggi degli infettati, e l’altro locale. Quest’ultimo poco più che un virus para-influenzale, di nessuna nocività mortale se non per la solita parte “a rischio” della popolazione.

La stessa OMS ridimensiona il tiro e declassa il virus a poco più che un influenza, batte in ritirata anche Burioni che si scusa. In altri stati europei il virus non lo si trovava perché, semplicemente, si riteneva inutile cercarlo. Ma non è’ finita: si aggiunge la specificità territoriale del Coronavirus italiano che rende ancora più specifica la beffa nordista. Ci troviamo innanzi ad una delle più grandi cantonate che la politica italiana ha preso, nel solco di quella approssimazione che la caratterizza tutti i giorni. Ne escono male  le istituzioni sanitarie statali troppi asservite al conformismo, il silenzio di migliaia di scienziati, ricercatori ed accademici”.

Naturalmente si tratta di dichiarazioni di D’Anna che si assume la responsabilità scientifica e politica di quanto dichiarato. Non sono noti, infatti, allo stato i dati a cui il presidente dei biologi italiani fa riferimento. E, infatti, lo stesso D’Anna con il passare delle ore decide di ridimensionare il tenore delle sue parole. Dal suo entourage fa filtrare che la sua è solo un’ipotesi.

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