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Coronavirus, rischi per Concorsi, sospensione della didattica e validità anno scolastico. Miur incerto

Coronavirus, rischi per Concorsi, sospensione della didattica e validità anno scolastico. Miur incerto

L’emergenza Coronavirus ha, di fatto, tagliato in due la scuola italiana. Ci sono regioni, circa la metà, in cui la didattica è stata sospesa, almeno fino a lunedì prossimo, e regioni in cui le lezioni si sono tenute regolarmente. Il fatto di non conoscere l’orizzonte del termine dell’emergenza rende ancor più incerta ogni previsione. Esistono, però, delle esigenze di carattere pratico che interessano direttamente chi lavora nel mondo scuola a cui non è stata data alcuna risposta istituzionale.

Cerchiamo di analizzarle.

  • Nelle scuole con attività didattica sospesa il personale deve o no presentarsi in servizio? Infatti le ordinanze regionali non sempre parlano di “chiusura delle scuole” ma di “chiusura della frequenza delle attività scolastiche”. Solo nella tarda serata di lunedì 24 e solo l’Usr Piemonte (Nota 1666/2020) chiariva che il personale e gli studenti non sono tenuti a presentare nessuna giustificazione dell’assenza dal servizio. E le altre Regioni? E il ministero? Occorrerebbe richiamare che in casi simili la mancata prestazione lavorativa soggiace all’art. 1256 del codice civile che riguarda l’impossibilità temporanea della stessa. Resta il fatto che la chiusura degli uffici delle scuole ha tolto a personale e famiglie almeno un servizio minimo di informazione;
  • L’anno scolastico inferiore ai 200 giorni previsti dall’articolo 74 del decreto legislativo 297/94 resta o no valido ugualmente? Si dice che il Governo debba stabilire una deroga (che dovrebbe riguardare anche la convalida dei percorsi di alternanza scuola–lavoro), ma finora non si è letto nulla. A tutt’oggi esiste solo una vecchia Nota (n. 1000 del 22.2.2012) dell’allora direttore generale degli Ordinamenti che dava chiarimenti interpretativi sulla validità di un anno scolastico ridotto forzatamente;
  • L’esame di Stato finale della licenza media e del secondo ciclo nelle Regioni interessate dovrà o no tener conto della riduzione del periodo di lezione? Che ovviamente, almeno in linea di principio, non può non incidere sulla completezza della preparazione degli studenti;
  • Le lezioni tenute con didattica a distanza sono valide ai fini della durata dell’anno scolastico? Ovviamente no, visto che questa attività, auspicata anche dal DCPM del 25 febbraio, può essere svolta solo dagli istituti che avevano già gli strumenti tecnici e le risorse necessarie. Inoltre, in alcuni casi, per attuare questa attività gli istituti hanno dovuto contravvenire alle disposizioni regionali di chiusura delle scuole;
  • I concorsi tanto attesi per i docenti vengono o no sospesi? O si pensa a un blocco delle procedure solo nelle Regioni in quarantena? Il primo caso sarebbe deleterio per tutta la scuola italiana. Il secondo potrebbe indurre gli aspiranti a cambiare Regione, con conseguenze di futuri contenziosi ben immaginabili

Domande legittime che richiederebbero risposte immediate. La ministra Azzolina  auspicava: “Le scuole nella loro autonomia scolastica potrebbero anche prevedere di allungare l’anno ma non sarà necessario perché abbiamo attivato una task force per garantire la didattica a distanza”. Una risposta evidentemente inadeguata.  la sensazione è che in tanti si auspichino la fine dell’emergenza scuola entro febbraio. In modo da poter riporre tutte le difficoltà in un armadio. Sette giorni di stop si possono gestire. Ma se così non fosse? E’ questa la domanda delle domande.

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