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“Non funziona”. I genitori contro la didattica online

“Non funziona”. È il grido d’allarme dei genitori che in questi giorni sono alle prese con i propri figli tra i vari corsi online. La didattica a distanza non funziona. La scuola ai tempi del coronavirus cambia faccia e diventa telematica. È la scuola che in tanti chiedono da tempo e che ora per una questione di emergenza inaspettata è diventata realtà. Tuttavia, come ogni novità, la scuola online nata in fretta per l’emergenza coronavirus sta preoccupando molti genitori. Sono, infatti, diversi i genitori di studenti preoccupati perché la scuola online non funziona.

Le proteste

Stando a quanto riportano le ultime notizie e come denunciato da un avvocato milanese, madre di due ragazzi che stano seguendo la scuola online, da Nord e Sud, si rincorrono problemi e lamentele sul funzionamento della scuola online. In alcune zone, le piattaforme dedicate funzionano a singhiozzo, in altre non funzionano proprio, e c’è poi il problema delle connessioni, molto lente in alcune zone geografiche del nostro Paese, cosa che rende a volte impossibile ai ragazzi connettersi per seguire le lezioni online. In questo senso, il presidente dei presidi del Lazio, Mario Rusconi, ritiene che si dovrebbe chiedere ai diversi gestori un cambiamento in tal senso e la garanzia di connessioni veloci ovunque per evitare che alcuni ragazzi siano al passo con le lezioni online rispettando i programmi previsti e altri restino, invece, indietro.

Le difficoltà

C’è tuttavia, anche da considerare che non tutti hanno a casa una linea telefonica con collegamento a Internet per cui non hanno la possibilità di connessione illimitata, ma hanno a disposizione solo i Giga previsti dai relativi pacchetti di abbonamento. E una volta che terminano cosa fare in quelle famiglie che per esempio non possono permettersi di pagare ulteriori costi di Giga in più per seguire ai propri figli le lezioni online? Se, dunque, da una parte la didattica online rappresenta un filo di collegamento tra docenti e studenti in un delicato momento in cui i rapporti sociali sono decisamente ridotti ai minimi termini, favorendo scambio, confronto, ‘legami’, dall’altra implica ancora notevoli difficoltà nel nostro Paese.

Non funziona il sistema

Le preoccupazioni non solo, infatti, solo da parte dei genitori per i propri figli che possono incontrare problemi a seguire le lezioni online, o da parte di genitori che mettono anche in dubbio l’efficacia di lezioni telematiche e relativi compiti, ma sono anche dei professori. Diversi docenti, e soprattutto i precari, infatti, in diverse parti di Italia, esattamente come fatto da alcuni genitori, hanno lamentato diversi problemi. Ci sono problemi di accesso alle piattaforme telematiche dedicate. Le connessioni Internet lente che non consentono di effettuare lo svolgimento del lavoro dovuto nei tempi previsti e come da programma. L’evidenza che non tutti possiedono tablet o pc, e questo vale tanto per i docenti, anche se si tratta di casi rarissimi, quanto soprattutto per alcuni alunni. Alcuni docenti hanno spiegato come sono diversi gli alunni che non hanno quotidianamente la possibilità di connettersi per seguire le lezioni online, perché magari in famiglia vi sono due figli frequentanti le scuola ma un solo computer e in tal caso chi deve seguire le proprie lezioni? E i figli che nel frattempo non possono seguirle cosa possono fare? Un sistema nato troppo in fretta e che per ora non funziona perfettamente.

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