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Elezioni CSPI, Gissi tuona: “Solo su Scherzi a Parte potrebbe uscire ordinanza simile”

La segretaria nazionale della CISL Scuola attacca: "Rinviare subito le elezioni CSPI".

Lena Gissi, segretaria nazionale della Cisl Scuola evidenzia tutta la sua contrarietà in merito all’ordinanza

pubblicata in data odierna che prevede l’elezioni del CSPI il 13 aprile: “Solo su “Scherzi a parte” potrebbe uscire

un’ordinanza come quella appena pubblicata sul rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, che fissa

al prossimo 13 aprile lo svolgimento di elezioni in tutte le scuole. Forse dipende dal fatto che l’ordinanza è stata

predisposta ai primi di dicembre, quando tutti speravamo che gli eventi prendessero una piega un po’ diversa da

quanto in realtà è accaduto. Mi auguro che sia così, perché altrimenti saremmo a un livello di incoscienza

difficilmente immaginabile“.

Poi prosegue: “Come si può pensare di mettere in moto, avendo appena prorogato al 30 aprile lo stato di

emergenza, e con gran parte delle attività scolastiche ancora a distanza, la complessa procedura di una

consultazione elettorale da svolgere in presenza? È vero che l’ultimo articolo dell’ordinanza contempla la possibilità,

in base all’andamento della situazione, di individuare modalità diverse per lo svolgimento della propaganda e delle

operazioni di voto: ma è davvero pensabile che ciò possa avvenire facilmente, nei tempi ristretti che comunque

determina la data delle elezioni fissata al 13 aprile? È la stessa ordinanza ad affermare che “dovrà essere assicurata e favorita la più ampia partecipazione di tutto il personale della scuola alle operazioni elettorali”: come può avvenire questo, in una situazione che impone restrizioni di ogni sorta alla mobilità e agli incontri fra le persone, impedendo nei fatti una partecipazione che è il cuore di ogni procedura democratica? L’anno scorso si fecero slittare di qualche mese le elezioni regionali, perché non fare lo stesso col CSPI, come richiesto dai sindacati quando fu presentata la bozza di ordinanza, e come avvenuto per le RSU? Perché sacrificare alle ristrettezze imposte dall’emergenza pandemica un così importante momento di partecipazione e di democrazia?”

C’è inoltre un aspetto che non può sfuggire al Ministero: le nostre scuole e i loro uffici stanno vivendo una situazione di enorme difficoltà, costrette a modificare continuamente l’organizzazione del servizio. Si eviti per favore di sovrapporre alle loro fatiche anche quella di sovrintendere a una procedura di notevole complessità e delicatezza, ancor più se venisse mantenuta la decisione – su cui continuo a chiedere un ripensamento – di procedere al rinnovo delle graduatorie ATA, per le quali sono in ballo numeri abnormi“, fa notare la nota sindacalista.

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