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Assegnazione sede dirigenti scolastici, Cisl: “Rispettare regole condivise”

Assegnazione sede dirigenti scolastici, Cisl: “Rispettare regole condivise”. “Il tormentato Concorso nazionale per dirigenti scolastici continua a riservare sorprese. Dopo le note vicende sulle quali si pronuncera’ il Consiglio di Stato e la correzione (solo parziale) degli errori nella graduatoria di merito, ora e’ la volta dell’assegnazione della sede di servizio e dell’incarico”. E’ quanto si legge in una nota della Cisl SCUOLA.

LA NOTA

“Infatti- prosegue la nota- effettuato l’abbinamento alla Regione di destinazione, i vincitori di concorso sono ora costretti a confrontarsi con modalita’ del tutto difformi nei diversi territori, per l’assegnazione della sede di servizio e il conferimento del primo incarico.

Per alcuni infatti sara’ determinante la posizione in graduatoria, per altri il curriculum vitae, alcuni potranno esprimere preferenze su tutte le sedi, altri per province. Una situazione cosi’ caotica e’ del tutto inaspettata soprattutto perche’ il CCNL dell’Area Istruzione e Ricerca ha previsto all’art. 7 che il Confronto sui criteri generali per il conferimento degli incarichi dirigenziali si svolga a livello nazionale, con cio’ evidenziando che tali criteri non possono che essere omogenei sul territorio della Repubblica.

E questo principio appare ulteriormente rafforzato dalla dimensione nazionale del Concorso.

Il Confronto nazionale si e’ effettivamente svolto nei giorni scorsi e l’Amministrazione ha preso posizione nella sintesi che ne e’ derivata. Il Miur ha affermato testualmente che ‘nel caso di primdi evitare, per quanto possibile, assegnazioni d’ufficio'”.

RIFERIMENTO ALLA GRADUATORIA

“Dunque- spiega la Cisl- cosi’ come richiesto da quasi tutte le organizzazioni sindacali (e sottolineiamo il quasi), anche l’Amministrazione ha condiviso che nel conferimento del primo incarico e’ necessario fare riferimento esclusivo alla graduatoria, anche perche’ la posizione di merito in graduatoria deriva non solo dal punteggio delle prove, ma pure dalla valutazione del curricolo professionale e dei titoli che pertanto sono stati gia’ oggetto di apprezzamento”.

IL MIUR

“Il MIUR- si legge ancora- inoltre ha invitato i direttori regionali a far esprimere preferenze ai vincitori di concorso su un numero ampio di sedi. Nella realta’ dei fatti pero’, alla luce delle prime indicazioni che gli Uffici Scolastici regionali stanno fornendo, sembra quasi che il Confronto non vi sia stato.

I direttori generali regionali non tengono conto delle previsioni contrattuali confermate dall’Amministrazione con la convocazione del Confronto, ne’ di quanto indicato dall’Amministrazione stessa, determinando cosi’ una situazione confusa e differenziata sul territorio nazionale, in una condizione di vera e propria anarchia.

ASSEGNAZIONE LOMBARDIA

“In Lombardia- aggiunge la Cisl- ad esempio, i vincitori di concorso potranno esprimere 20 sedi e le province lombarde in ordine di preferenza. L’indicazione delle sedi non assume carattere vincolante in quanto nel conferimento e’ fatta salva la discrezionalita’ dell’Amministrazione.

ASSEGNAZIONE TOSCANA

In Toscana invece si chiede ai vincitori di indicare solo 5 preferenze e per di piu’ non graduate, mentre l’assegnazione avverra’ non solo considerando la posizione in graduatoria, ma anche valutando le esperienze desumibili dal curriculum vitae, che evidentemente non puo’ essere relativo ad esperienze dirigenziali. Una posizione sorprendente, se confrontata con quanto previsto dall’USR Lazio, ove le preferenze espresse dai vincitori di concorso per le singole sedi potranno essere oltre 100″.

“Nella Regione Marche incontriamo una soluzione ancora differente, come emersa dall’informativa fornita alle OO.SS- chiarisce il sindacato- solo la provincia verra’ assegnata secondo l’ordine di precedenza in graduatoria, mentre la sede scolastica sara’ attribuita sulla base delle esperienze pregresse, titolo di studio e istituto di provenienza. L’indicazione dell’istituto di provenienza appare singolare, considerando che la funzione dirigenziale alla quale il concorso abilita non prevede distinzioni tra dirigenti di SCUOLA primaria o secondaria, dopo l’abrogazione della distinzione in settori formativi (Dpr 140/2008)”.

“Tra l’altro- si conclude la nota- non bisogna dimenticare che i neo-dirigenti saranno comunque sottoposti a periodo di prova e il direttore dovra’ verificare formalmente la loro idoneita’ a svolgere la funzione.

EMILIA ROMAGNA

In Emilia-Romagna le sedi da indicare sono 10, pero’ ubicate in almeno tre diverse province della regione. Nell’assegnazione verra’ valutata l’esperienza nell’attivita’ non dirigenziale ma di insegnamento, in relazione ai documenti di programmazione delle scuole, anche qui riproponendo l’impostazione relativa agli abrogati settori formativi. Addirittura, i vincitori titolari delle tutele previste dalla legge 104/92, avranno la precedenza non nell’assegnazione della sede (come esplicitamente scritto nel bando del concorso) ma, a quanto pare, nell’area territoriale.

La CISL SCUOLA ha sempre sostenuto che, a differenza di quanto avviene in caso di mutamento d’incarico, nell’assegnazione della sede ai vincitori di concorso debba farsi riferimento esclusivamente all’ordine di merito della graduatoria concorsuale, unico elemento professionale disponibile per valutare l’idoneita’ allo svolgimento della funzione dirigenziale.

ESITO E CONFRONTO

L’esito del Confronto e la sintesi che ne e’ derivata hanno confermato questa impostazione anche da parte dell’Amministrazione. Non si comprende allora perche’ si stia verificando l’attuale situazione caotica. Nel chiedere al MIUR di intervenire per coordinare l’azione dei direttori regionali, non si esclude la possibilita’ di ricorrere ad azioni giurisdizionali. per il rispetto delle previsioni contrattuali e i diritti di chi ha superato con merito una complessa, impegnativa e difficile procedura concorsuale”.

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