Cronaca

Scuola, proposta Anp: Utilizziamo settembre per il solo recupero dei debiti formativi

Scuola, proposta Anp: Utilizziamo settembre per il solo recupero dei debiti formativi

Cosa succederà a settembre, tra corsi di recupero per gli studenti che hanno avuto insufficienze e inizio del nuovo anno scolastico? Su questa nuova fase per il mondo dell’istruzione sarà una commissione a fare le valutazioni del caso e capire come ripartire. Ma intanto sono i presidi italiani a inoltrare una proposta. L’obiettivo? Sfruttare il mese di settembre solamente per i corsi di recupero. Corsi che si prevede saranno più complessi del passato. Considerando che quest’anno nessuno verrà bocciato, ma molti saranno costretti a recuperare le insufficienze. Ma questo dovrebbe essere solo un primo step dell’attività di recupero, dal momento che si prevede anche un’altra fase volta a colmare quanto non si è riusciti a fare in questi ultimi tribolatissimi mesi.

La richiesta arriva da Fp Cida, Anguap e Anp. Quello che chiedono è spostare la data delle immissioni in ruolo dal 15 al 30 settembre, destinando il mese di settembre solamente ai recuperi formativi. Ancora, altra richiesta è quella di puntare a un miglioramento della didattica attraverso lo stanziamento di fondi e puntando sempre più sull’importanza delle risorse umane.

Le richieste rientrano nelle proposte di emendamenti presentate al decreto scuola, in discussione in Parlamento dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri l’8 aprile. Per quanto riguarda il mese di settembre, l’idea dei dirigenti è quella di utilizzare tutta la mensilità al recupero dei debiti formativi emersi dallo scrutinio finale. Per quanto riguarda il personale, la proposta è quella di incrementare la presenza di assistenti tecnici competenti di informatica e telematica, prevedendo la loro assunzione in tutte le scuole del primo ciclo.

Altra richiesta è quella di procedere, con urgenza, con lavori strutturali per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Un intervento da fare subito, con urgenze, anche in deroga al codice dei contratti pubblici. Infine, i dirigenti propongono di permettere – anche nei periodi in cui le lezioni si svolgono normalmente in aula – di organizzare la didattica a distanza come scelta facoltativa delle istituzioni scolastiche “per assicurare la piena fruizione di tutto il tempo scuola previsto dall’ordinamento, con il superamento della riduzione dell’unità oraria delle attività didattiche, in presenza di pendolarismo degli studenti”.

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