Scuola. Le maestre vogliono adottare il parco: “Per noi sarà come un’aula”
“Date il parco a noi maestre”. A lanciare l’appello all’amministrazione comunale di Pavia sono le insegnanti della scuola dell’infanzia ‘Il Bruco’ che si trova a fianco del giardino di via Aselli.
La scuola vuole liberare il parco dallo spaccio
L’idea e’ nata da tempo ma e’ maturata in questi giorni dopo che durante un’uscita nel parco un bambino si e’ avvicinato alle maestre con “uno strano pennarello trovato per terra”: si trattava di una siringa. Un campanello d’allarme per le docenti che, dopo essersi accertate che il bambino non avesse toccato l’ago, hanno allertato i Carabinieri e l’azienda municipalizzata che ha provveduto a ripulire l’area. Un intervento che non ha frenato l’idea delle insegnanti che si sono messe in testa di salvare questo giardino diventato nel corso degli anni parte della didattica della stessa scuola dell’infanzia.
I genitori sono dalla parte della scuola e delle maestre
“A noi e’ nata l’idea di adottare il parco- spiega Alice Gabbrielli, titolare della scuola – per contribuire a una sua corretta gestione. Ci affiancano e ci accompagnano in quest’impresa un gruppo di genitori delle scuole del quartiere, dei cittadini di eta’ diversa che vivono in questa zona e vorrebbero un parco fruibile. Il punto iniziale di raccordo l’ha fatto il Centro servizi volontariato che ci ha messo in contatto al fine di mettere insieme le idee. Vogliamo restituire il parco a quella fetta di fruitori che sono i bambini ma anche gli anziani, agli adulti che si fermano in pausa pranzo. Pensiamo a delle persone che si impegnano a garantire degli orari di apertura e chiusura piuttosto che ad intervenire con un piccolo orto da curare insieme a qualche anziano del quartiere. L’idea e’ quella di coinvolgere anche l’oratorio”.
Alla scuola dell’infanzia ‘Il Bruco’ quel parco sta particolarmente a cuore perche’ l’hanno utilizzato piu’ volte per fare della didattica: e’ un giardino che per la sua tipologia si presta molto bene ad una serie di attivita’ didattiche ma “da quando abbiamo trovato la siringa non siamo piu’ andati per ovvi motivi di sicurezza”, spiega la responsabile del plesso. Le maestre chiedono di potersene prendere cura con un progetto di cogestione che permetta di presidiare e controllare l’area in modo da garantire un accesso ad orari certi e magari un’apertura invernale solo al mattino.
“Questa settimana parleremo con l’assessore per sapere cosa il Comune e’ disposto a dare in termine di collaborazione con i cittadini. Speriamo di poter rendere i bambini partecipi di un’azione pubblica collettiva educandoli a partecipare alla cosa pubblica, che e’ di tutti”. Intanto il progetto della scuola e’ quello di realizzare un orto da usare come se fosse un’aula della scuola e di patrimonio di tutto il quartiere cosi’ da allontanare le brutte frequentazioni.
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