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Crocifisso in aula sì o no? Ecco la sentenza

Crocifisso in aula: giusto tenerlo oppure no? Continua dunque la querelle sulla possibilità di avere o meno il crocifisso nelle classi. Intanto arriva la sentenza: gli alunni e gli insegnanti di una classe nella loro aula possono appendere il crocifisso “quando la comunità scolastica interessata valuti e decida in autonomia di esporlo”. Eventualmente si può accompagnare “con i simboli di altre confessioni presenti, ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi”. Lo stabilisce la Corte di Cassazione con la sentenza n. 24414, pubblicata ieri.

Crocifisso a scuola: controversia risolta?

La diatriba decennale sembra essere stata risolta attraverso la “ricerca, insieme, di una soluzione mite, intermedia, capace di soddisfare le diverse posizioni”.  L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) esprime “viva soddisfazione; l’imposizione non è compatibile con lo Stato laico”. Mentre i vescovi mettono in rilievo che “il crocifisso non divide, non discrimina, ma anzi invita al dialogo”.

Cei

La Conferenza episcopale italiana (Cei) sottolinea, attraverso il segretario monsignor Stefano Russo, come i giudici “della Suprema Corte confermano che il crocifisso è espressione di un sentire comune radicato nel nostro Paese e simbolo di una tradizione culturale millenaria”. Inoltre, è “innegabile che quell’uomo sofferente sulla croce non possa che essere simbolo di dialogo, perché nessuna esperienza è più universale della compassione verso il prossimo e della speranza di salvezza”.

 

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