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Dad, otto insegnanti su dieci “costretti” a utilizzare i computer personali

Dad, otto insegnanti su dieci “costretti” a utilizzare i computer personali

Più di 8 insegnanti su 10 (83,3%) usano per la didattica a distanza un proprio dispositivo, non condiviso con altri membri della famiglia; inoltre più del 60% degli insegnanti incontra «difficoltà significative» con le attrezzature a disposizione, elemento che spesso va a sommarsi a forti problematiche relative alla gestione degli spazi entro cui sono chiamati a operare. Lo segnala lo studio della Flc-Cgil sulla didattica a distanza presentato ieri nel corso di una conferenza stampa telematica. Numeri che arrivano in concomitanza con il ritorno al centro del dibattito della proposta di passare dalle lezioni in presenza a quelle a distanza per gli studenti delle superiori così da alleggerire il peso sui trasporti. A proporlo sono stati i governatori, che ne avevano chiesto l’inserimento nel Dpcm di emergenza, ma l’ipotesi è stata stoppata prima dalla ministra Lucia Azzolina e poi dal premier Giuseppe Conte.

La stragrande maggioranza degli insegnanti (76,6%) non ha dubbi sulla insostituibilità della didattica in presenza e sul fatto che la didattica a distanza sia una soluzione necessariamente temporanea, una modalità per far fronte all’emergenza, alla sospensione delle lezioni in aula: lo evidenzia lo studio della Flc-Cgil “La scuola restata a casa”. Organizzazione, didattica e lavoro durante il lockdown per la pandemia di Covid-19, promosso e condotto dalla Flc-Cgil in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Di Vittorio, l’Università di Roma Sapienza e l’Università di Teramo. A confermare il giudizio sulla insostituibilità della didattica in presenza c’è una quota importante di insegnanti (30,4%) che afferma che con la didattica a distanza non riesce a raggiungere tutti gli studenti della sua classe.

Le maggiori difficoltà, a detta dei professori, sono state riscontrate nelle scuole dell’infanzia, ma situazioni fortemente critiche sono state rilevate anche dai docenti delle scuole secondarie di primo grado e degli istituti tecnici e professionali Secondo il rapporto Flc-Cgil le difficoltà di raggiungere gli studenti con la didattica a distanza sono causate dall’inadeguatezza dei dispositivi da parte delle famiglie degli studenti, e anche dalle difficoltà legate a fattori organizzativi: dall’infrastruttura tecnologica messa a disposizione/adoperata dalla scuola e dal coordinamento interno, con il dirigente e con i colleghi.

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