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Scuola, a Bologna si va in Fiera nella cittadella dello studio

Primo e unico caso sperimentale in Italia di utilizzo di uno spazio fieristico per il ritorno a scuola nel post lockdown legato alla pandemia: è stato inaugurato oggi a Bologna il Padiglione 34 della Fiera di Bologna trasformato a tempo di record in una “mega” scuola da 75 aule per ospitare 1.600 studenti di tre istituti bolognesi, i Licei Minghetti e Sabin e l’Istituto di Istruzione Superiore Pier Crescenzi Pacinotti Sirani. Il progetto, nato su iniziativa della Città metropolitana di Bologna e sviluppato dall’architetto Cucinella, vuole essere l’occasione per accogliere, dopo sette lunghi mesi, gli studenti a scuola in un’area ben collegata al trasporto pubblico e all’interno di uno spazio già attrezzato, molto ampio ed esistente, che consente di rispondere in tempi brevi a tutte le prescrizioni legate ai distanziamenti, imposte dalle normative Covid.

Il Padiglione 34 della Fiera di Bologna  è stato ridisegnato secondo un’idea di città a partire da tre assi principali che si diramano dall’esterno, questi diventano gli accessi diversificati delle tre scuole, attorno a ognuno di essi si genera una trama di assi secondari sui quali si distribuiscono le aule, per un totale di 75 aule cui si aggiunge un’area specifica con 3 aule Covid. Anche gli studenti hanno dato il loro contributo nel pensare a questa “scuola città” intitolando i nomi delle vie a personalità dell’attualità o che hanno contraddistinto questo periodo storico pandemico e post-pandemico che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo.

“Oggi è un giorno importante – ha detto il sindaco metropolitano Virginio Merola – perché anche grazie a questa innovativa operazione siamo riusciti a dare uno spazio e un banco a tutti i nostri studenti e alle nostre studentesse, pur in una situazione complessa come questa”. “La riapertura delle scuole è un momento fondamentale per tutte le nostre comunità – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – La scuola rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per le famiglie e i ragazzi: non solo lezioni e insegnamento, ma soprattutto socialità e confronto”.

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