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Azzolina in Senato: Riduciamo le classi pollaio! Ma i numeri dicono altro: 70.000 posti vacanti e 200.00 supplenti

Azzolina in Senato: Riduciamo le classi pollaio! Ma i numeri dicono altro: 70.000 posti vacanti e 200.00 supplenti

Lucia Azzolina non demorde: è sicura di riuscire di sconfiggere il fenomeno delle classi pollaio entro settembre. Lo ribadisce nel question time al Senato. “Il governo sta approntando tutte le misure idonee per affrontare al meglio il prossimo anno scolastico. Per la prima volta, dopo anni, si potranno ridurre le classi troppo affollate anche grazie all’adozione di nuovi spazi per fare lezioni. La nomina di Domenico Arcuri, che ringrazio, è una scelta che reputo più razionale per la riapertura delle scuole. La nomina eviterà sprechi e duplicazioni.”

Uscendo dalle aule parlamentari e immergendosi nella quotidianità della gestione scolastica, l’ottimismo della ministra appare quanto meno esagerato. Dal ministero, infatti, non sono giunte indicazioni operative concrete e la caccia ai locali è iniziata, ma con risultati al momento scarsi e i presidi mostrano ogni giorno che passa un crescente nervosismo. Spetta, infatti, a loro decidere se e come adeguare gli edifici, se proseguire con la teledidattica, e quant’altro.  E sulla lotta alle classi pollaio la domanda è una: se le classi saranno sdoppiate, chi coprirà l’altra metà delle cattedre che rimarranno scoperte?

Le parole in Senato della Azzolina risultano, quindi, estranee alla realtà quotidiana. I sindacati denunciano l’inutile, al momento, babele di tavoli tecnici che si susseguono in tutt’Italia. Le difficoltà sono sempre le stesse e le risposte concrete sono prossime allo zero. In Puglia la Uil Scuola ha organizzato un sit-in il 14 luglio, davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Il timore che cresce giorno dopo giorno è quello di spaccare la scuola in mille realtà diverse l’una dall’altra. Con istituti che ripartiranno con una didattica mista presenza-online e altri che si si ritroveranno polverizzati sul territorio in tre o quattro realtà differenti. I presidi denunciano il rischio di  una Scuola in cui le differenze sociali ed economiche si allargheranno sempre più.

Una cosa è certa: la scuola non potrà ripartire in assenza di un organico aggiuntivo del personale docente e Ata. Anche su questo punto sia la Azzolina che il presidente del Consiglio Conte hanno dato ampie rassicurazioni verbali. Ma a meno di due mesi dall’inizio delle lezioni, che riprenderanno il 1 settembre con i corsi di recupero, si contano oltre 70.000 posti vacanti tra personale docente e Ata. I concorsi sono lontani e i supplenti rischiano di sfondare quota 200.000. Forse è per questo che le parole in Senato della Azzolina vengono registrate, dagli operatori dell’Istruzione, con un sorriso di distaccata ironia.

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