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Termoscanner, mascherine, sanificazione quotidiane: dopo i proclami occorre chi esegua, senza rischiare

Termoscanner, mascherine, sanificazione quotidiane: dopo i proclami occorre chi esegua, senza rischiare

Termoscanner all’ingresso, mascherine per tutti e sanificazione quotidiana degli edifici. Con pulizia ripetuta più volte per i bagni. Le prime indicazioni su come sarà il rientro a scuola di settembre trasudano regole. Regole che arrivano dal comitato tecnico scientifico insediato a palazzo Chigi. Molte, anzi quasi tutte, condivisibili: chi non vuole recarsi in un luogo, di lavoro o per puro piacere, in assoluta sicurezza?

Il problema della Scuola però è un altro: chi farà cosa. In un mondo, come quello scolastico, in cui il personale scarseggia e già appare impossibile un rientro in presenza, queste regole appaiono alquanto complesse. Già sulla sanificazione quotidiana ci sono stati i primi, doverosi distinguo: non saranno effettuate dagli Ata, ma da ditte esterne. Ditte esterne che dovranno essere presenti in pianta stabile per ovvie esigenze quotidiane, come quelle di pulizia dei bagni. Ma questo non è ancora specificato. Allora gli Ata saranno utilizzati per il controllo della temperatura all’esterno degli edifici? Probabilmente, considerando che questo prevede una persona che, in maniera stabile, venga demandata solo a questa operazione. Immaginate il flusso del personale che è naturalmente scaglionato.

Entrati in classe chi controllerà l’uso corretto delle mascherine? Questo sia per gli studenti che per il personale docente. Gli insegnanti si dovranno trasformare in forze dell’ordine in caso di mancato utilizzo? Ma c’è un aspetto che supera tutti gli altri per pericolosità. Se un docente o uno studente si ammala di Coronavirus il dirigente scolastico o l’insegnante/gli insegnanti si ritroveranno penalmente responsabili? Non è un aspetto trascurabile, anzi. Questo problema è stato più volte sollevato dai sindacati dei dirigenti scolastici. Allo stato non c’è ancora una soluzione.

Occorrono al più presto che la scuola si doti di linee guida. Questo per tutte le attività da giugno in poi. Perché il dibattito va bene, ma forse è il caso che poi si dica concretamente a chi dovrà esserci, come comportarsi.

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