Cronaca

Carta del docente, cresce la spesa per formazione. Ma il Miur spinge per un cambiamento

Carta del docente, cresce la spesa per formazione. Ma il Miur spinge per un cambiamento

Poca formazione, molti computer, ma anche biglietti per cinema e mostre. Ecco come gli insegnanti utilizzano la carta docente. I dati emersi raccontano il percorso dei soldi e indicano Pc e tablet come gli acquisti più gettonati. Occorre anche sottolineare come la quota di spesa per la formazione stia crescendo costantemente. Si è, infatti, passati da poco più del 20 per cento di quattro anni fa a quasi il trenta dell’anno scorso.

Tutto è previsto dalla legge che ha istituito la card, sia chiaro. Eppure il dibattito sui paletti che andrebbero introdotti e sull’opportunità che la spesa sia più centrata resta aperto. E non solo in ambito politico-istituzionale. Sindacati e associazioni auspicano un confronto con l’obiettivo che al centro ci sia solo l’aggiornamento e la formazione, che il “portfolio professionale” dei docenti sia l’unico destinatario della card.

«Quattro anni fa non c’era nulla. Non esisteva la card, non esisteva la piattaforma Sofia dove viene erogata la formazione tramite enti e associazioni di categoria accreditate dal ministero. Ora leggendo i dati si comprende come cresca, anno dopo anno, la responsabilizzazione dei docenti verso la loro crescita professionale e culturale», commenta Davide D’Amico, dirigente dell’Ufficio formazione del Miur. «Anche la spesa sui device informatici – aggiunge – può avere una ricaduta sulla didattica».

Insomma i docenti stanno imparando a spendere.

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