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Dad, presidi e festività, la parola a Bianchi

Così parlò Bianchi. Il ministro dell’Istruzione è infatti intervenuto a Sky TG24 per dare un aggiornamento in vista del ritorno in classe dopo le festività di fine anno e sulle varie ipotesi Dad. “La nostra indicazione è che si torna a scuola in presenza – conferma – ci vuole la responsabilità di tutti. Questo è il nostro obiettivo e questo faremo”. Bianchi ha ricordato che “laddove ci sono condizioni straordinarie, con focolai isolati, i presidenti di regione e sindaci possono disporre chiusure isolate, non diffuse, e allo scopo di verificare lo stato in quel cluster. Ma la nostra indicazione è che si torna in presenza”.

Le dichiarazioni di Bianchi: sarà Dad?

Così ancora il ministro: “Prima della chiusura festiva avevamo un numero di bambini positivi molto controllato, 0,5% su un totale di 8 milioni. Avevamo una situazione controllata. Che vi siano aumenti è possibile, e stiamo lavorando tenendo conto di questa possibilità, ma la scuola resta il posto più controllato, sui cui abbiamo la massima di attenzione. Per tre settimane i nostri bambini e i ragazzi sono fuori dalle scuole, per questo abbiamo investito insieme con il generale Figliuolo per potenziare il tracciamento ed essere sicuri al ritorno.  La nostra indicazione ai genitori è vaccinarsi e vaccinare i bambini. Il personale della scuola è vaccinato al 95%, più coloro che sono guariti dal Covid, i ragazzi tra i 16-19 anni vaccinati sono oltre l’86%, tra i 12-15 anni il 75%. Ora tutta la nostra attenzione è riversata sui bambini più piccoli”.

L’allarme dei presidi

Nelle ultime ore era arrivato l’allarme dei presidi, che per voce del presidente dell’Associazione nazionale (Anp), Antonello Giannelli, chiedevano che “le competenti autorità sanitarie riconsiderino l’utilizzo a scuola delle mascherine Ffp2”. Mi è ben chiaro che in passato il Cts ne aveva sconsigliato l’uso generalizzato – precisa Giannelli – ma le peculiarità della nuova variante Omicron potrebbero modificare tale valutazione. I ragazzi che utilizzano mezzi pubblici e dedicati – chiarisce ancora Giannelli – già dovranno indossarle per raggiungere le scuole. I numeri dei contagiati di quest’ultime ore ci dicono che la fascia dei più piccoli è ancora quella più colpita, probabilmente perché tra loro i vaccinati sono ancora troppo pochi”.

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