Scuola, approvato l’emendamento che autorizza i percorsi abilitanti per i docenti precari di statale e paritaria
Una buona notizia per i docenti precari della scuola italiana, sia statale sia paritaria: sono partiti i percorsi di abilitazione che consentiranno loro di acquisire la qualifica professionale per insegnare. Si tratta di corsi universitari da 30 crediti formativi, a cui potranno accedere coloro che hanno almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi cinque, di cui uno almeno nella classe di concorso per la quale si vogliono abilitare.
Lo ha stabilito un emendamento al decreto Pa Bis, approvato dalle commissioni riunite I e XII della Camera dei deputati il 27 luglio 2023. L’emendamento è stato sostenuto dall’intera maggioranza e ha ricevuto il plauso del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha commentato: “Con queste misure, si potenzia la scuola, sostenendola nell’attuazione del Pnrr e dando una risposta ai docenti precari sia delle scuole statali che paritarie”.
I percorsi di abilitazione saranno organizzati dalle università e valorizzeranno l’esperienza professionale già prestata dai docenti nel sistema nazionale d’istruzione. Inoltre, per i prossimi tre anni, nei casi in cui non si renda possibile l’iscrizione ai percorsi abilitanti per difetto dell’offerta formativa, si potrà prescindere dal possesso dell’abilitazione da parte dei docenti che abbiano almeno tre anni di servizio negli ultimi dieci, ai soli fini delle procedure di riconoscimento delle scuole paritarie.
Si tratta di una misura attesa da tempo dai docenti precari, che rappresentano una quota significativa del personale scolastico italiano. Secondo i dati del ministero dell’Istruzione, nell’anno scolastico 2022/2023 erano circa 200 mila i docenti precari nelle scuole statali e circa 50 mila in quelle paritarie. Molti di loro hanno svolto il loro lavoro con dedizione e competenza, ma senza avere la sicurezza e il riconoscimento della loro professionalità.
I percorsi di abilitazione rappresentano quindi una opportunità per valorizzare il capitale umano della scuola italiana e per garantire una maggiore stabilità e qualità del sistema educativo. Si spera che le università siano in grado di offrire una adeguata offerta formativa e che i docenti possano usufruire dei corsi nel più breve tempo possibile.
