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Aldo D. Ficara: chiudere gli edifici scolastici in classe energetica inferiore alla A

Aldo D. Ficara: chiudere gli edifici scolastici in classe energetica inferiore alla A

Aldo D. Ficara: chiudere gli edifici scolastici in classe energetica inferiore alla A

A partire dal 2005, in seguito al D.Lgs. 192/05 ed ai successivi interventi legislativi completati con il DM 162/15, la certificazione energetica degli edifici entra definitivamente a far parte della normativa italiana.

Le classi energetiche sono state create per classificare le prestazioni energetiche degli edifici sulla base di parametri funzionali e strutturali che determinano scientificamente l’uso, massiccio o limitato, di energia elettrica.

La suddivisione in classi avviene sulla base delle lettere dell’alfabeto – in aggiunta numeri -, su una scala che classifica i consumi in ordine crescente, a partire dalla classe A4, fino alla G. La classificazione energetica serve dunque a stabilire quanto consuma un edificio, o meglio, a valutare, sulla base delle sue caratteristiche strutturali, degli infissi, del fabbisogno stimato, etc, quale impatto ha sull’ambiente in termini di consumi.

Ad oggi su poco più di 6.000 edifici scolastici in 87 comuni capoluogo di provincia, e frequentati da circa 1,2 milioni di studenti, circa il 58% delle scuole non ha certificazioni base come l’agibilità; più dell’87% degli edifici è sotto la classe energetica C e non è stato ancora bonificato l’amianto in 145 edifici.

A fare il quadro della non idilliaca situazione dell’edilizia scolastica ha pensato Legambiente, che ha presentato su Facebook i dati di Ecosistema Scuola. il problema principale sembra essere però quello di portare a termine i progetti di riqualificazione.

Ebbene, dal 2014 al 2020, su 6.547 progetti previsti, 4.601 sono stati finanziati e solo 2.121 portati a termine. Numeri che testimoniano le difficoltà incontrate dagli enti locali, e che possiamo tradurre anche con la differenza che intercorre tra l’importo stanziato per la realizzazione delle opere e la spesa effettiva.

Per un importo totale stanziato di 3.359.614.000 euro, l’importo totale finanziato è di 2.416.370.000 euro e l’importo finanziato dei progetti avviati di 1.415.747.000 euro: passaggi in cui viene “perso” ogni volta circa un miliardo di euro.

Pertanto , in un momento dove il caro bollette la fa da padrone, necessita un cambio di marcia che risolva una volta per tutte l’efficientamento energetico delle scuole. Arrivare in tempi brevi a classi energetiche di livello A (il top dell’efficienza energetica in cui rientrano edifici dotati di cappotto termico e che fanno ricorso a fonti energetiche rinnovabili. Gli edifici A4, in particolare, sono in grado di assicurare il cosiddetto comfort termico cioè la stessa temperatura in tutti gli ambienti dell’edificio ). altrimenti chiudere tutti gli edifici scolastici fuori norma.

Sitografia:
https://www.pedago.it/blog/classe-energetica-chi-calcola-migliore.htm

https://www.e-gazette.it/sezione/efficienza-energetica/scuola-oltre-87-edifici-inferiore-classe-energetica-dice-rapporto-lega

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