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Quando anche le famiglie degli studenti si oppongono al vincolo quinquennale

Succede a Torino: una maestra, dopo 4 anni trascorsi con i suoi alunni, deve lasciare la scuola a causa della nuova cattedra ottenuta con il ruolo. Ma i genitori non ci stanno: "Si tratta di una violazione del diritto alla continuità didattica ed educativa degli alunni."

Quando anche le famiglie si oppongono al vincolo quinquennale.

Accade a Torino, nella scuola elementare “Ricorda Di Netro”: i genitori dei bambini di una classe quarta vorrebbero che la maestra che per quattro anni ha accompagnato i loro figli nel percorso scolastico, non lasci la loro scuola.

Ma è questo che accade quando si ottiene il ruolo.

La docente, finora precaria, è riuscita ad ottenere il suo contratto a tempo indeterminato nella scuola.

Come previsto dalla normativa vigente, quindi, la sua cattedra da settembre sarà in un’altra città.

Non c’è stato modo di ottenere un’assegnazione provvisoria a Torino per accompagnare almeno ancora in quinta la classe di cui si è occupata finora.

Come si legge su La Repubblica di Torino, i genitori della classe in questione trovano incomprensibile questa situazione:

Si tratta di una violazione del diritto alla continuità didattica ed educativa degli alunni. La maestra si occupa di 22 ore della formazione settimanale dei bambini, su un monte ore totale di didattica di 29 ore”.

Ma di fronte al vincolo quinquennale, c’è poco da fare. 

Ottenuto il ruolo, la docente dovrà trascorrere cinque anni nella scuola di titolarità senza poter chiedere trasferimento alcuno.

La maestra, si legge ancora, ha infatti provato a capire se fosse possibile restare a Torino ancora un anno, ma dal Ministero dell’Istruzione è arrivato un secco no.

La norma lascia interdetti i genitori che vorrebbero più attenzione, da parte delle Istituzioni, alla continuità didattica.

Non possiamo che manifestare stupore e perplessità rispetto alla posizione di codesta amministrazione. Specialmente nelle classi elementari, ove è particolarmente importante l’interdisciplinarietà e il rapporto personale degli scolari con l’insegnante, si dovrebbe privilegiare il principio che il ciclo di studi prosegua con il docente che ha svolto l’insegnamento per le classi precedenti”.

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