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Decreto Milleproroghe, emendamenti scuola bocciati: niente mobilità straordinaria sul 100% dei posti e no alla proroga di contratti Covid

Decreto Milleproroghe: ultimi step prima della pubblicazione del testo ufficiale. Le commissioni parlamentari hanno esaminato gli emendamenti e espresso i loro pareri in voto. Probabile il voto di fiducia alla Camera, poi toccherà al Senato. Il testo, ricordiamo, dovrà essere approvato entro il 1° marzo.

Per quanto riguarda la scuola, è già noto che alcuni emendamenti non sono stati approvati e dunque non saranno sul testo ufficiale del decreto. Fra questi, quello tanto richiesto dai docenti neo-assunti relativo alla mobilità straordinaria sul 100% dei posti disponibili e quello dei supplenti Covid, ai quali non spetterebbe quindi la proroga del contratto.

Gli emendamenti respinti, secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola, sono il 5.09 e il 5.013. Di seguito si riportano i testi:

5.09.

Dopo l’articolo 5, aggiungere il seguente:

Art. 5-bis. (Mobilità straordinaria)

  1. In riferimento alle previsioni di cui all’articolo 1, comma 108, della legge 13 luglio 2015, n. 107, sono prorogati per l’anno scolastico 2021/2022 i termini per la mobilità straordinaria per tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale, per tutto il personale docente di ruolo, in deroga al vincolo di permanenza nella provincia, di cui all’articolo 399, comma 3, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, su tutti i posti vacanti e disponibili, anche in organico di fatto.

5.013.

Dopo l’articolo 5, aggiungere il seguente:

Art. 5-bis. (Disposizione in materia di proroga di contratti del personale nominato su Organico Covid)

Al fine di garantire in tutti gli ordini di scuola lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 in modo adeguato alla situazione epidemiologica e nell’ambito dell’autonomia, il termine dei contratti sottoscritti ai sensi dell’articolo 231-bis, comma 1, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, è prorogato al 30 giugno 2021.

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