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Scuola, Unicef in campo per garantire l’istruzione nei paesi distrutti dalla pandemia

Previsione Unicef: oltre tre milioni di ragazzi siano fuori dal settore scolastico.

Molti sono i settori colpiti dalla pandemia, ma quello che ne ha più risentito è stato l’istruzione. I dati riportati nel novembre scorso da Unesco, Unicef e Banca Mondiale segnalavano una differenza di didattica a distanza tra paesi ad alto e basso reddito, rispettivamente 90% e 40%.

Dopo circa un anno dall’inizio della pandemia la situazione segnalata dall’Unicef degli studenti, dell’America Latina e dei Caraibi, privati della scuola è pari al 97%.

Alcune scuole non avendo un servizio idrico non potevano garantire una profilassi igienico-sanitaria a norma.
In alcune famiglie non vi è nemmeno la possibilità di far studiare il proprio figlio su una scrivania figuriamoci una didattica a distanza.

“In tutta l’America Latina e nei Caraibi, milioni di studenti più vulnerabili potrebbero non tornare più a scuola” è quanto afferma il direttore regionale dell’UNICEF per l’America Latina e i Caraibi, Bernt Aasen che conclude dicendo: “Per quelli senza computer, senza Internet o anche senza un posto dove studiare, imparare da casa è diventata una sfida scoraggiante”.

La previsione dell’Unicef è che oltre tre milioni di ragazzi siano fuori dal settore scolastico

Inoltre si stima un calo di iscrizioni al primo anno dell’1,8%. L’Unicef si è impegnato a fornire aiuto ai governi per cercare di superare questi ostacoli invalidanti. Oggi 42 milioni di ragazzi stanno ricevendo materiali tecnologici necessari allo studio e alla DaD.

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