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Boralevi: “La Scuola è della ministra Azzolina? Ho letto una notizia, criticità grave”

Antonella Boralevi ha parlato di un emendamento approvato alla Legge di Bilancio.

Antonella Boralevi, pseudonimo di Antonella Mannocci Galeotti,  scrittrice, giornalista, conduttrice televisiva, autrice televisiva e opinionista italiana, sulle pagine del quotidiano La Stampa, ha parlato del momento che vive il mondo della scuola. Queste le sue parole: “Trovo questa notizia. Domenica notte, in commissione, è stato approvato un emendamento alla Legge di Bilancio”.

“Si occupa degli Esami di Stato. Stanzia dei soldi, ovvio, altrimenti nella Legge di Bilancio non potrebbe starci. È una cifra extra di 30 milioni di euro, “per garantire la sicurezza sanitaria”.

Purtroppo, dice anche che, se questo testo di legge di Bilancio sarà approvato, la gestione, la decisione, il tipo e la natura degli Esami di Stato saranno di esclusiva decisione della ministra Azzolina.

Mettiamo che la ministra, dopo aver adottato come unica misura a suo parere risolutiva della sicurezza sanitaria i banchi monoposto (arrivati a scuole già richiuse per i contagi in atto), decida di abolire le Prove Scritte. Può farlo.

Il parlamento non potrà metterci bocca.

Mettiamo che la Ministra decida per un 100 generalizzato agli Esami di Maturità, che so, magari a titolo di incoraggiamento in questo momento così difficile per gli studenti. Può farlo.

Il Parlamento non potrà metterci bocca.

Mettiamo che decida che Storia dell’Arte non è materia di esame ma Storia dello Spettacolo sì. Può farlo.

Il Parlamento non potrà metterci bocca.

A me sembra una criticità grave.

I nostri studenti sono i professionisti di domani. Tra 5, 7 anni, saranno i medici che ci cureranno, gli ingegneri che costruiranno i nostri ponti e le nostre autostrade, gli architetti che disegneranno le nostre case, i biologi che studieranno i virus, gli storici che ci insegneranno a capire la lezione della Storia.

Se la ministra Azzolina deciderà in proprio, con la sua unica testa, sugli Esami di Stato, sarà giusto? Saremo garantiti, come Paese?

Intanto, vi riporto il testo in burocratese di questa appropriazione della Scuola.

“Specifiche misure per la valutazione degli apprendimenti e lo svolgimento dei medesimi esami alla fine del primo e del secondo ciclo”.

In piazza, gli studenti non ci possono andare, causa covid. Mi domando cosa accadrà in rete e su Instagram. E anche in Parlamento, a dire il vero. O no?”

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