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Il piano didattico personalizzato per alunni Dsa: formazione e tempistiche

Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione

Il Piano Didattico Personalizzato per alunni con DSA: formalizzazione e tempistiche

di Vincenzo Scarpellino

La predisposizione del Piano Didattico Personalizzato per alunni con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento)

è un adempimento obbligatorio (Cfr.: D.M. 5669/2011, applicativo della L.170/2010; C.M. n.8, del 6 marzo

2013,“Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione

scolastica. Indicazioni operative”) da parte della Scuola, previsto dalla normativa specifica a partire dalla L. n.170

del 2010, “Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”.

Ricevuta la documentazione (Certificazione) da parte dei genitori dell’alunno, questa viene acquisita con

protocollo dal Dirigente Scolastico e viene trasmessa al Referente BES (o Funzione Strumentale) che a sua

volta la rende nota al Coordinatore di Classe il quale si attiva in una duplice direzione: 1. nei confronti dei genitori

dell’alunno; 2. nei confronti dei componenti del Consiglio di Classe per la redazione del Piano.

  1. Per quanto concerne i genitori, questi devono essere invitati ad intervenire a scuola per un confronto nel quale possono discutere, con il Coordinatore e il Referente BES, le problematiche che il proprio figlio evidenzia nello studio e negli apprendimenti; si tratta, quindi, di effettuare una congruente anamnesi allo scopo di fornire elementi utili ad una efficace realizzazione del Piano. In genere, questo incontro precede quello nel quale si discute e formalizza, firmandolo, il PDP.
  2. Per quanto riguarda i docenti del CdC, il Coordinatore comunica loro la Certificazione e li invita a fornire gli elementi idonei alla redazione collegiale del Piano utilizzando uno dei modelli adottato dalla scuola ed inserito, in genere, nella rubrica “modulistica” dell’Istituto.

La tempistica indica nel primo trimestre (cfr. “Linee guida” allegate al DM 12/07/2011) il termine per l’adozione del PDP per DSA, ed in genere è entro la fine del mese di novembre che il Consiglio lo redige e lo adotta nel corso di un Consiglio di Classe appositamente convocato oppure lo indica come punto all’ordine del giorno di una riunione con altri oo.dd.gg..

La discussione e l’adozione devono essere opportunamente citate nel verbale conclusivo del CdC utilizzando una notazione specifica come ad esempio: “Si passa ad esaminare il Piano Didattico Personalizzato per gli studenti con DSA. I docenti discutono sulla predisposizione del Piano Didattico Personalizzato per l’alunno XY ed individuano, sulla base della documentazione agli atti della Scuola, gli elementi su cui fondare il predetto P.D.P. Dopo ampia ed approfondita discussione il Consiglio approva il P.D.P. che viene sottoscritto dai Docenti della classe. Il P.D.P. sarà fatto sottoscrivere dai genitori dell’alunno. Il C..d..C. concorda con quanto in esso riportato e lo approva”. Oppure altre notazioni simili dalle quali deve emergere, in ogni caso, sia l’elemento della “discussione” – trattandosi di un documento collegiale – che quello della “sottoscrizione”. E’ buona norma indicare, eventualmente, anche la fonte normativa come quelle citate in apertura dell’articolo.

Una volta approvato il PDP, si convocano nuovamente i genitori con una comunicazione formale per sottoscrivere il Piano. A questo incontro possono partecipare anche altre figure (specialisti) che seguono l’alunno. Tali figure, in realtà, come ad esempio lo psicologo, neuropsichiatra, logopedista etc. possono essere interpellate anche durante il processo di compilazione del Piano.

Ma chi convoca formalmente i genitori? Il Dirigente Scolastico, che ha il compito di supervisionare la correttezza formale di tutto il processo e che può delegare al Referente d’Istituto per i BES la conduzione dell’incontro.

In sintesi, le figure coinvolte nel processo di predisposizione del Piano sono le seguenti:

  • Dirigente Scolastico
  • Referente BES (o DSA o Funzione Strumentale dedicata) oppure anche il Coordinatore per il Sostegno (in mancanza del Referente)
  • Coordinatore di Classe
  • Docenti del CdC
  • Genitori (in assenza: tutori o affidatari)
  • Alunno/a (in forma consultiva e adottando opportune precauzioni relazionali)
  • Specialisti (questi ultimi non in forma obbligatoria).

 I soggetti deputati alla firma sono:

  • Dirigente Scolastico
  • Docenti del CdC
  • Genitori
  • Referente BES (se previsto dalla modulistica adottata).

Una volta fatto firmare i genitori ed i docenti, il PDP deve essere protocollato: del documento una copia (l’originale) deve essere consegnata all’Ufficio di Segreteria Didattica per l’inserimento nel fascicolo dell’alunno/a, una copia deve essere consegnata ai genitori.

E’ importante ricordare che il PDP è un documento pedagogico-didattico che accompagna il processo formativo dell’alunno, per cui non diversamente dal PDP per altri BES o dal PEI per soggetti disabili, può essere sottoposto a revisione in seguito all’emergere di rilevanti elementi valutativi, ed all’inizio di ogni anno scolastico deve essere ridiscusso e riproposto nelle forme fin qui esaminate.

Un’ultima notazione deve essere posta alle modalità con le quale far firmare il Piano ai genitori in tempi di DDI. La chiusura delle scuole per le note vicende del COVID-19 ha reso estremamente difficoltoso attivare le procedure sopra descritte, per cui il passaggio (fondamentale) relativo alla firma del PEI può essere svolto nei seguenti modi:

  1. Incontro presso la sede scolastica previo appuntamento formalizzato da apposito calendario in orario e luogo prestabilito con la partecipazione del Coordinatore di Classe, del Referente BES e, naturalmente, dei genitori.
  2. Trasmissione del Piano ai genitori mediante la piattaforma istituzionale adottata dall’Istituto (ad esempio: Argo) e restituzione del PDP attraverso la stessa piattaforma, con le firme dei genitori scannerizzate.
  3. Invio del PDP mediante mail istituzionale e restituzione delle firme mediante la stessa mail.

La firma dei docenti può essere validata dallo stesso DS apponendo, di seguito all’elenco dei Docenti del CdC, una indicazione attestante che il documento è stato elaborato e validato in modalità digitale, oppure con una dicitura simile.

E’ evidente che queste sono solo proposte finalizzate a ridurre il rischio relativo ad un incontro in presenza. Tuttavia, nulla vieta che alla ripresa delle attività in presenza i genitori dell’alluno/a possono essere riconvocati per un’ulteriore validazione poggiando anche sul presupposto che il PDP è un documento che può essere sottoposto a verifica o ad ulteriore conferma.

 

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