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Messa sui concorsi pilotati: “chi sbaglia esce dal sistema, si identifichino i candidati migliori”

Per la Ministra il problema dei concorsi universitari mal gestiti si può risolvere dando maggiore autonomia alle università nella scelta dei migliori

La Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Luisa Messa, si esprime senza mezzi termini sui concorsi universitari pilotati: “chi sbaglia o recluta male deve uscire dal sistema, deve essere destituito”.

La sua intervista per La Repubblica fa luce sulle storie di cattivi concorsi pubblici e inchieste di magistratura del passato e apre il varco ad un futuro più trasparente. Per la ministra, il punto di partenza è non sottovalutare le inchieste passate ma studiarle e condannarle perché “non rappresentano l’intera università italiana”.

E poi ha spiegato: “Gli atenei devono avere una maggiore autonomia nella scelta dei migliori, le responsabilità sono troppo diffuse e alla fine di nessuno.

Dare più autonomia alle Università, per Messa, significa garantire la libertà dell’insegnamento che fino ad oggi “ha consentito al sistema universitario italiano di restare il settimo nel mondo per pubblicazioni scientifiche anche in un momento in cui i finanziamenti erano scarsi. I ricercatori italiani sono bravi e capaci e il sistema bandisce ogni anno tra 2.300 e 3.200 concorsi, una realtà complessa.”

Proprio sui concorsi, la Ministra esprime il suo parere e i suoi obiettivi da raggiungere.

Le falle principali sono nel metodo di abilitazione e nei bandi locali. Oggi il sistema è confuso tra l’abilitazione esterna, i rettori che non entrano nei contenuti della prova, i dipartimenti che possono fare scelte di cui poi non si prendono la responsabilità. La vera rivoluzione arriverà quando ci ispireremo alle pratiche realizzate all’estero.

La Ministra vuole che si identifichino i candidati migliori e quindi avviare un sistema di cooptazione a un livello molto alto. E poi ritiene indispensabile avere “commissioni allargate al mondo esterno, all’industria, all’estero. I commissari devono essere eccellenti per giudicare candidati eccellenti.”

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