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Gps flop: affidata ai presidi la chiamata dei supplenti. Sono 150.000 i supplenti da nominare

La scuola è partita, ma mancano i docenti. Quanti ? La stima la fanno i sindacati: almeno 150mila ancora da nominare. Non è più una corsa contro il tempo per arrivare pronti al suono della prima campanella, ma a gara già avviata.  Ritardi che la scuola conosce da anni, purtroppo, ma che il nuovo sistema di graduatorie (Gps) ha allungato: sono da ricontrollare, al punto che ora il compito è stato affidato ai presidi. Risultato: così si tenta di accellerare le nomine per le supplenze annuali, ma gli insegnanti chiamati potrebbero poi in corso d’anno cedere il posto a chi magari vince il contenzioso avviato sugli errori nella posizione in graduatoria. Il rischio è la girandola dei supplenti.

Le nomine in ruolo sono andate peggio dello scorso anno, a fronte di un contingente autorizzato molto consistente, ben più elevato che in passato: 84.808 cattedre di ruolo. Solo che di queste ne sono state assegnate solo 24.400 – secondo fonte sindacale – per mancanza di insegnanti assumibili nelle graduatorie di merito (quelle che derivano dai concorsi) e nelle Gae, graduatorie ad esaurimento.

Per questo nuovo anno scolastico sarebbero attivati complessivamente 922.623 posti fra comuni e sostegno. Di questi, poco più di 200mila (22,45% del totale) sarebbero coperti da personale precario. Considerando che 60mila posti per le nomine su cattedre disponibili, sono già iniziate – ma non si sa quante ne sono state fatte in questi giorni – poi ci sono 77mila posti in deroga da assegnare per il sostegno e il personale Covid si arriva al contro di 150mila e oltre.”Cifre al ribasso, penso saranno anche di più”, commenta Pino Turi della Uil Scuola.

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