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Fioramonti: “Azzolina? Troppa improvvisazione, ha fatto arrabbiare tutti. Si al concorso a titoli, settembre sarà nero””

Fioramonti: “Azzolina? Troppa improvvisazione, ha fatto arrabbiare tutti. Si al concorso a titoli, settembre sarà nero”

“Con la ministra Azzolina non ho molte cose in comune. E va precisato che non l’ho mai scelta come sottosegretaria, perché in questo Governo nessun ministro sceglie nulla”. Lorenzo Fioramonti non è affatto tenero con il suo successore. Nessuna galanteria nell’intervista rilasciata a Tecnicadellascuola. L’ex ministro dell’Istruzione esprime un giudizio molto duro nei confronti della Azzolina, ma in genere dell’intero governo Conte.

“Il rientro a settembre? “Lo vedo con moltissime difficoltà: in Spagna il Governo Sanchez per favorire il rientro a scuola spenderà due miliardi di euro per assumere decine e decine di migliaia di nuovi insegnanti. Noi siamo un Paese di 60 milioni di abitanti e ne spendiamo 1,4, di cui molti nemmeno per il personale ma per altre spese di carattere strutturale e tecnologico, comunque importanti. Vedo settembre con grandissima preoccupazione: avremo moltissimi problemi”.

Fioramonti,  passato al gruppo misto dopo essere stato eletto con il M5S spiega le sue preoccupazioni per il prossimo concorso straordinario. “Dovevamo fare un percorso concorsuale semplificato, snello, per chi ha tre anni di servizio, come dice la Commissione europea: da ministro chiesi al Governo di dare una priorità a questo concorso. A gennaio hanno invece deciso di dividere il Miur in due ministeri. Potevano farlo qualche mese dopo, ma non in una fase così calda: si è rivelato un gravissimo errore perché hanno rallentato tutto per ulteriori due mesi. Quando si è in corsa, non si ferma la macchina”.

Insomma, per Fioramonti, il concorso si poteva fare prima o in un altro modo. “Il concorso per soli titoli e servizi? Si dovevano fare. Farli in un momento come questo, a maggior ragione nella storia d’Italia. Anche perché queste persone a settembre torneranno ad insegnare. Stabilizzare i migliori di loro era la cosa più giusta da fare. La scuola ha bisogno di molte risorse umane, anche di dirigenti, Dsga, personale ausiliario, come abbiamo fatto con gli Ata e gli ex Lsu. Si doveva prendere una decisione coraggiosa, aumentando anche i numeri del concorso ordinario: questo avrebbe avuto 70 mila posti nei prossimi due anni, riservandolo ai giovani laureati, gli abilitati e così via; chi aveva invece svolto il servizio andava selezionato subito con un concorso molto rapido, così a settembre saremmo arrivati con la metà delle cattedre da assegnare in supplenza”.

Quindi è possibile entrare in ruolo senza svolgere una prova scritta o orale, come negano i Cinque Stelle che hanno sbarrato la strada a questa opportunità? “La Costituzione dice che si entra nel sistema pubblico per concorso, ma non si dice di fare la prova a crocette o per titoli e servizi. Ma se vado a fare il professore universitario alla Bocconi o alla Statale di Milano e mi fanno una chiamata diretta per titoli e servizi, non sono un dipendente dello Stato lo stesso? La questione non è quella, è una vita che si assume così in tantissimi altri settori”.

Fioramonti da ex numero uno del Miur  ha , quindi, lasciato delle consegne non mantenute.  “Con la ministra Azzolina non ho molte cose in comune.  Quello che rimprovero alla ministra Azzolina è il non avere saputo dialogare con il mondo della scuola, con gli studenti, con gli insegnanti e i sindacati: in un momento così delicato e funesto, quale è quello della pandemia. Insomma, in una fase del genere si mettono da parte le questioni ideologiche e politiche, per aprirsi al dialogo. Solo con il coordinamento e la collaborazione si poteva mandare avanti la scuola in un momento così difficile. L’Azzolina, invece, ha tirato dritto, con una visione che ha sconquassato una scuola che era già allo stremo. Siamo tornati a far scioperare gli insegnanti arrabbiare gli studenti, quindi allo scontro con le regioni”.

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