Cronaca

Il Pd all’attacco della Azzolina, Marcucci: Il suo contributo alla riapertura della scuola è inefficiente

Si è aperto un nuovo fronte tra il M5s e il Pd dopo le parole del capogruppo dem al Senato Marcucci che ha definito “inefficiente” il contributo della ministra dell’Istruzione Azzolina nella preparazione del rientro a scuola il 14 settembre. Per il capogruppo al Senato dei Cinquestelle Gianluca Perilli “Marcucci vuole inaugurare una nuova fase della maggioranza che non si sa dove porterà e a chi gioverà. Noi continuiamo a sostenere il lavoro del governo: il Pd decida da che parte stare”. Le sue dichiarazione, sottolinea, sono “provocatorie e intollerabili” Intanto Gualtieri ha firmato il decreto per l’assunzione di 80mila docenti.

Ad aprire le danze è stato Marcucci, per il senatore il contributo di Azzolina è insufficiente “Salvini fa la sua solita partita: scommette preventivamente sul disastro. Io prediligo un’altra impostazione di gioco: i problemi vanno affrontati e se possibile risolti. E in tal senso mi pare insufficiente il contributo che sta portando la ministra Azzolina. Spero migliori di qui a settembre”. A dirlo è il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, in un’intervista alla Stampa. “Siamo ancora nella fase in cui bisogna fare di tutto affinché l’inizio della scuola non sia un dramma, certo è che il tema è stato affrontato in ritardo e con qualche incertezza di troppo”, sottolinea Marcucci. “È da marzo che sappiamo che questa era la priorità, si doveva lavorare tutti a testa bassa per creare le migliori condizioni a settembre. La ministra purtroppo è sembrata a tratti più interessata a trovare un capro espiatorio, da ultimo persi noi sindacati”.

Non si è fatta attendere la risposta dei cinque stelle attraverso una nota del capogruppo M5s al Senato Gianluca Perilli, ma un attacco diretto del principale alleato di governo a un ministro ha un significato che va aldilà dell’attualità. La Azzolina è al centro da mesi, si potrebbe dire dal momento del suo insediamento, di rumors sulla sua permanenza nel Conte 2. Non è un mistero che più volte si sia dibattuto di un suo avvicendamento, ma la ministra ha sempre avuto l’appoggio del presidente del Consiglio. Mai, però, l’attacco era venuto in maniera diretta da un esponente di primo piano del partito democratico. Insomma la riapertura rappresenta sempre più un enorme banco di prova. Per tutti.

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