Morelli: I genitori a scuola non devono mettere piede. Altrimenti si crea una generazione infantile”
Morelli: I genitori a scuola non devono mettere piede. Altrimenti si crea una generazione infantile”
“I genitori a scuola non ci devono mettere piede. Nemmeno per i consigli di classe. I genitori che hanno preso il sopravvento e che vogliono saperne di più dei professori non ci devono essere”. A parlare è Raffaele Morelli, psichiatra, psicoterapeuta e filosofo, sentito per un’intervista dal quotidiano La Verità.
L’esperto risponde con questa premessa ad una domanda diretta sulla vicenda di Napoli, dove una preside ha fatto tagliare i capelli ad uno studente per salvaguardare il decoro scolastico. “L’autorità è un principio fondamentale dello sviluppo del ragazzo – prosegue Morelli – Serve a mostrare i confini dello sviluppo. Noi abbiamo bisogno di regole attraverso le quali capire la nostra natura e realizzarla”.
Morelli: “Insegnante non è educatore affettivo”
A domanda diretta su cosa dovrebbe fare-essere un buon insegnante, lo psichiatra risponde senza remore: “Non è l’educatore affettivo, compito che spetta ai genitori. Lui incarna l’autorità del sapere. Ma poiché non c’è insegnamento senza relazione, deve anche conoscere i codici della crescita”. Ad esempio, argomenta Morelli “tagliare i capelli viene vissuto come un atto profondamente aggressivo, come accade nei campi di prigionia. Bisogna stare attenti a certe parti del corpo, perchè rappresentano un perno dell’identità del ragazzo”.
Per quanto concerne i genitori, il loro coinvolgimento negli affari scolastici deve essere ridotto al minimo. “E’ giusto che intervengano solo in presenza di fatti molto gravi, ma chi critica di continuo o addirittura aggredisce per un brutto voto è un genitore che non tutela il figlio” spiega lo studioso. “Noi stiamo creando una generazione infantile – conclude – di uomini e donne bambini”.
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