Cronaca

Rime buccali, il metro vale da seduti o anche quando lo studente è in piedi? Prof in classe con misuratore

Rime buccali, il metro vale da seduti o anche quando lo studente è in piedi? Prof in classe con misuratore.

Già il termine è stato oggetto di frizzi e lazzi, ma adesso le rime buccali rischiano di diventare un problema serio in vista della riapertura. Tutto per l’ennesima indicazione ministeriale poco chiara. la domanda, infatti, che si pongono i docenti è semplice, ma fondamentale: il metro di distanza da bocca a bocca fra gli alunni all’interno della stessa classe vale per la situazione da seduti o anche quando ci si alza?

A porsi il quesito è anche Maddalena Gissi, leader di Cisl Scuola, facendo notare che questa precisazione influirebbe sul numero degli alunni che dovranno comporre l’aula. “Nel documento del Comitato tecnico scientifico – spiega Maddalena Gissi al Messaggero – si raccomanda il distanziamento di un metro più lo spazio di spostamento. L’ufficio scolastico regionale del Piemonte utilizza due indici differenti, uno statico e l’altro dinamico, con esiti molto diversi: nella stessa aula sono ammessi 20 oppure 12 alunni a seconda del metodo seguito”.

Ecco che scoppia l’ennesimo problema da risolvere senza che ci siano le giuste indicazioni ministeriali. Nei due mesi che mancano alla ripresa delle lezioni, tutti i dirigenti scolastici si stanno affannando per trovare la quadratura del cerchio: trovare ambienti e personale scolastico per poter rispettare le distanze di sicurezza. Se la distanza di un metro da misurare dalla bocca di un alunno a quella di un altro sembrava un dato certo, a far vacillare questa certezza è il fatto che gli alunni si spostano. Ma questo è un fatto che si poteva anche prevedere.

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