Focus

Didattica a distanza, uno studio smentisce la Azzolina: la può utilizzare bene solo il 50% degli studenti

Didattica a distanza, uno studio smentisce la Azzolina. Solo il 50% degli studenti ne usufruisce.

Cresce la didattica a distanza, ma i numeri dalla parte degli studenti sono un po’ diversi da quelli della Azzolina. Dall’osservatorio di  Skuola.net, infatti, si scopre che la qualità delle attività migliora di giorno in giorno, ma i dati sono diversi. Molto diversi. La ministra parla in Senato di oltre l’80% di studenti raggiunti. Per Skuola.net quasi il 30% non ha a casa un dispositivo per seguire la didattica. Ancora:  il 23% ha problemi di Rete. Quindi un 50% degli alunni non può seguire le lezioni o lo fa con fatica. Attenzione allo screen time: il 38% passa al pc/tablet più di 6 ore ogni giorno per motivi didattici.

Il nuovo monitoraggio settimanale dell’Osservatorio “Scuola a distanza” di Skuola.net, che ha coinvolto 25 mila alunni di medie e superiori. Tra questi ultimi, oltre 2 su 3 fanno ormai lezione in modo estremamente interattivo, collegandosi in video-conferenza con i professori, grazie alle piattaforme più evolute (sette giorni fa erano il 60%). Anche le scuole medie, seppur un passo indietro, crescono costantemente: sono quasi 6 su 10 (una settimana fa erano meno della metà) i ragazzi che possono sfruttare i software di ultima generazione, anziché limitarsi all’uso del registro elettronico o alla mera assegnazione di compiti.

Balzo in alto anche per quel che riguarda le valutazioni. Più di 1 studente su 2, alle medie come alle superiori, ha già svolto interrogazioni o verifiche via web. Segno che considerare valido l’anno scolastico potrebbe non essere una decisione basata sul buonismo ma sulla consapevolezza che in qualche modo gli studenti stanno lavorando con i docenti e quindi che è anche possibile giudicarli. Ovviamente ora la grande sfida è quella di arrivare a ogni studente, forse la parte più difficile.

La dotazione tecnologica delle famiglie è il principale tra gli ostacoli che impediscono la definitiva affermazione della didattica a distanza. Il 27% degli intervistati, ad esempio, racconta che in casa non ci sono dispositivi a sufficienza (computer, tablet, ecc.) per far studiare i figli e lavorare i genitori nello stesso momento. Discorso simile per la connessione: il 23% ha ancora problemi di Rete (e un ulteriore 33% li ha risolti nel corso delle settimane). Le cause più ricorrenti? Il 61% non ha un collegamento fisso così veloce da supportare un svolgimento fluido delle lezioni, il 24% accede a Internet usando un hotspot mobile ma la copertura della rete è insufficiente oppure ha pochi Giga a disposizione, il 9% non ha neanche questo.

In definitiva, la didattica a distanza sta crescendo, ma forse la ministra Azzolina dovrebbe far conto anche di questi dati, meno effervescenti di quelli in suo possesso. Forse più veritieri.

ANCHE QUESTE NOTIZIE SU OGGISCUOLA

Attenzione alla ricaduta: il Coronavirus e il rischio recidiva

Piero Angela: “Perché bisogna evitare la psicosi collettiva”

Coronavirus. Rischio per la didattica e per i concorsi: cosa succede ora

Carta del Docente: disponibile il nuovo bonus. Indicazioni tecniche per le iscrizioni 2019/2020

Elogio della lezione frontale: “Didattica è sentire che ciò che si conosce arrivi agli alunni senza sforzo”

Scuola. Se l’alunno si fa male nell’istituto, l’insegnante è obbligato ad accompagnarlo in ambulanza

Leggi qui altre notizie su OggiScuola

Seguici anche sulla nostra pagina social Facebook

 

Articoli correlati

Back to top button