Opinioni

Parodi scrive al ministro Fioramonti: “Chiediamo che i compiti a casa siano aboliti”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Lorenzo Fioramonti sul tema dei compiti a casa di Maurizio Parodi.

Nel formulare i migliori auspici di un proficuo lavoro, tengo a sottoporLe il manifesto della campagna: “Basta compiti!”, promossa dall’omonimo Gruppo Facebook (più di 13.000 iscritti) che ha raccolto oltre 33.000 adesioni.

Spero vivamente, data la gravità del problema, sottovalutato o disconosciuto, nonostante abbia assunto, in Italia, proporzioni inusitate, sia nella Sua disponibilità richiamare i docenti, i dirigenti e gli organi di gestione della scuola a una seria e razionale valutazione dei contenuti di questo appello, scevra da pregiudizi e orientata al benessere e alla crescita complessiva dei giovani loro affidati.

È appena il caso di ricordare che, soprattutto all’estero, vi sono consolidate e pregevoli esperienze di scuola senza compiti (si pensi soltanto alla Finlandia) gli esiti delle quali, in termini di capacità e competenze acquisite, sono tanto più significativi considerato lo scarso profitto dimostrato, anche in ricerche recenti, dagli studenti italiani – nonostante siano tra i più afflitti dai compiti.

Per quanto riguarda il diritto al riposo, al gioco e al tempo libero, negato a causa di impegni domestici sempre più soverchianti, fin dai primi anni di scuola, si rimanda all’art 31 della Carta internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, chiedendo che ne siano recepite le disposizioni: “Gli Stati membri riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età…”

Sono disponibile a qualsiasi chiarimento e confronto, ovunque sia richiesto.

Ringraziando per l’attenzione, e in attesa di cortese riscontro, porgo i saluti più cordiali.

Maurizio Parodi – Dirigente scolastico – Tutor organizzatore Università cattolica Milano (parzio56@libero.it)

Autore di: Scuola – Laboratorio di pace (Junior, 2003), Basta compiti! Non è così che si impara (Sonda, 2012), Gli adulti sono bambini andati a male (Sonda, 2013), Non ho parole: analfabetismo funzionale e analfabetismo pedagogico (Armando, 2018), Così impari. Per una scuola senza compiti (Castelvecchi, 2018)

Gruppo Facebook: Basta compiti! – info@bastacompiti.itwww.bastacompiti.it 

Chiediamo che i compiti a casa siano aboliti, nella “scuola dell’obbligo”, perché:

  • sono inutili: le nozioni ingurgitate attraverso lo studio domestico per essere rigettate a comando (interrogazioni, verifiche…) hanno durata brevissima; non “insegnano”, non lasciano il “segno”: dopo pochi mesi restano solo labili tracce della faticosa applicazione;
  • sono dannosi: procurano disagi, sofferenze soprattutto agli studenti già in difficoltà, suscitando odio per la scuola e repulsione per la cultura, oltre alla certezza, per molti studenti “diversamente dotati”, della propria «naturale» inabilità allo studio;
  • sono discriminanti: avvantaggiano gli studenti avvantaggiati, quelli che hanno genitori premurosi e istruiti, e penalizzano chi vive in ambienti deprivati, aggravando, anziché “compensare”, l’ingiustizia già sofferta; e costituiscono una delle ragioni, più gravi, dell’abbandono scolastico;
  • sono prevaricanti: ledono il “diritto al riposo e allo svago” (sancito dall’Articolo 24 della dichiarazione dei diritti dell’uomo) riconosciuto a tutti i lavoratori – e quello scolastico è un lavoro oneroso e spesso alienante: si danno anche nelle classi a tempo pieno, dopo 8 ore di scuola, persino nei week end e “per le vacanze”;
  • sono impropri: costringono i genitori a sostituire i docenti; senza averne le competenze professionali, nel compito più importante, quello di insegnare a imparare (spesso devono sostituire anche i figli, facendo loro i compiti a casa);
  • sono limitanti: lo svolgimento di fondamentali attività formative (che la scuola non offre: musica, sport…), oltre gli orari delle lezioni, che richiedono tempo, energie, impegno, esercizio, sono limitate o impedite dai compiti a casa;
  • sono stressanti: molta parte dei conflitti, dei litigi (le urla, i pianti, le punizioni…) che avvengono tra genitori e figli riguardano lo svolgimento, meglio il tardivo o il mancato svolgimento dei compiti; quando sarebbe invece essenziale disporre di tempo libero da trascorrere insieme, serenamente;
  • sono malsani: portare ogni giorno zaini pesantissimi, colmi di quadernoni e libri di testo, è nocivo per la salute, per l’integrità fisica soprattutto dei più piccoli, come dimostrato da numerose ricerche mediche.

 

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