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“Bianchi dà i numeri: i parlamentari non lo contraddicono e si autoassolvono”

Scuola Bene Comune attacca il ministro

“Il ministro Bianchi ha dato i numeri alla Commissione Cultura della Camera. A me è sembrato di assistere ad una commedia dell’assurdo se paragonata alla situazione drammatica che proviene dalle scuole, allorquando si riesce a bucare lo schermo di silenzio e di omertà che le avvolge anche perché lo schema è tutto bene, tutto bene, con qualche problema che ci raccontiamo tra di noi”. L’attacco diretto al ministro parte da Libero Tassella, Scuola Bene Comune.

Bianchi e i parlamentari

“Tutti i gruppi parlamentari non hanno minimamente contraddetto il ministro, anzi lo hanno apprezzato di cuore per non aver chiuso le scuole. Hanno chiesto  – continua Tassella – un ritocco del protocollo, ma per carità non lo si stravolga, un recupero degli apprendimenti in estate. Alcuni hanno chiesto la scuola aperta a giugno, lo psicologo in ogni scuola, e anche il bibliotecario a scuola per incentivare la lettura, in pandemia necessaria e la solita geremiade del si dovrebbe e del si potrebbe e delle competenze non mie, non tue, forse sue ( faccenda aereatori) tutti li vogliono tutti li cercano come il Figaro, mentre chi dopo tre anno ha ancora la faccia tosta di parlare di emergenza”.

Scuola sicura?

‘Maestà il popolo ha fame’. ‘Dategli le brioches’, avrebbe detto l’austriaca Maria Antonietta chiusa nella sua reggia di Versailles. Questi chiusi nel loro palazzo d’inverno a mezzodì del 19 gennaio 2022 non hanno alcuna cognizione di cosa stia accadendo nelle scuole, in trincea appunto. O meglio se pur ne hanno una vaga cognizione, preferiscono la mistificazione o la negazione della realtà. E questo riguarda tutti i gruppi parlamentari per un Governo che non ha più opposizione, neppure FdI ha messo in chiaro le contraddizioni della non scuola che da dopo le vacanze stanno propinano agli italiani. Chi li assolverà? Nessuno. Si sono autoassolti, la scuola è restata aperta, viva la Scuola. Di renderla sicura? Se ne parla, forse alla prossima ondata, anche perché i dati ci dicono che tanto strepito per niente. Meglio sognare, forse dormire”.

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