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Scuola, modalità di riapertura: ecco cosa accadrà nelle classi

Molti istituti In Campania hanno comunicato cosa intendono fare per la ripresa sulle chat dei genitori e insegnanti

Molte scuole hanno già comunicato le modalità di riapertura, per mercoledì prossimo. Sulle chat di genitori e insegnanti l’organizzazione già ha un quadro definito: tornano in classe i piccolini delle materne, gli scolaretti delle elementari e i ragazzini di prima media.

Ed è qui che i problemi sono maggiori c.ome evidenziato da Repubblica –  nella stessa scuola alcune classi saranno in presenza, altre in Dad, alcune faranno ore di 60 minuti, altre di 40 o 45, come previsto per la didattica a distanza. I docenti dovranno essere in presenza a scuola per le classi prime e in Dad nelle case degli alunni di seconda e terza media, coniugando orari e incrociando le discipline. Un puzzle non facile da risolvere.

I PIU’ PICCOLI ENTRERANNO ALLE 8.15

Alla Bracco hanno già programmato tutto e il preside Dario Spagnuolo ha annunciato che i più piccoli entreranno alle 8.15, gli alunni di elementari e prima media alle 8 e che “al momento del rientro gli alunni devono presentare l’apposita certificazione in cui dichiarano di non essere stati in contatto con persone positive al Covid o di non avere contratto la malattia nei giorni immediatamente precedenti il rientro a scuola ” . Suona la campanella e con gli alunni tornano le certificazioni.

E masticano amaro i dirigenti che avevano sperato nel ritorno in classe di tutti i ragazzi con il passaggio della Campania in zona arancione. Come Piero De Luca, preside dell’istituto comprensivo Sauro- Errico- Pascoli, che due giorni fa aveva augurato a tutti di rivedersi in presenza dopo Pasqua e ieri ha dovuto invece annunciare alle famiglie che a scuola andranno, fisicamente, solo gli alunni fino alla prima media.

SCUOLA, LE INCERTEZZE

La dirigente del 36esimo circolo Vanvitelli, Ida Francioni, che è stata tra le prime scuole a riaprire le porte a disabili e ragazzini più in difficoltà, anche quando si era in Dad, si è presa ancora qualche ora per organizzare il ritorno: “Successivamente – ha scritto ai genitori – saranno pubblicate tutte le modalità di ripresa. Per ora non disponibili”. Le incertezze sono durate sino a ieri. Sino alla pubblicazione del decreto legge del governo Conte e fino alla decisione di lasciare la Campania in zona rossa. “Le incertezze, in effetti, non sono finite, perché il decreto che sembrava aver blindato la riapertura delle scuole. Nella versione definitiva ha in realtà aperto spiragli a decisioni opposte dei governatori – afferma la dirigente amministrativa Lorella Agata – offrendo loro la possibilità di deroghe.

In casi straordinari, certo, ma non è escluso che i nostri amministratori se ne servano per chiudere di nuovo”. Vediamo allora cosa dice il decreto: infanzia, primaria e primo anno di medie sono in presenza sull’intero territorio nazionale, Anche per le aree in zona rossa. E ” la disposizione non può essere derogata da presidenti delle Regioni, delle Province autonome e dai sindaci. La predetta deroga – e qui si annida il possibile inghippo – è consentita solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità. Dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o di sue varianti nella popolazione scolastica”. Parole che da un lato offrono possibilità di deroghe. Dall’altro impongono che non si guardi ai contagi in generale, in tutta la popolazione. Ma per fasce d’età (visto che il decreto parla di “presenza di focolai o rischio nella popolazione scolastica”).

 

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