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“Bianchi, il Ministro dell’Istruzione che non sa parlare in italiano: in che mani siamo?”

Bianchi è originario della provincia di Ferrara, gli sarà scappata qualche espressione dialettale.

Patrizio Bianchi è da qualche giorno il nuovo titolare del dicastero di Viale Trastevere, ma l’emozione in queste ore in cui è diventato Ministro dell’Istruzione, gli ha giocato un brutto tiro, soprattutto in relazione alla lingua italiana.

“SPERIAMO CHE FAREMO BENE”, “L’HO IMPARATO IERI”

L’esordio con i giornalisti è infatti da dimenticare: Patrizio Bianchi, subito dopo il giuramento al Quirinale e la foto di rito,

ha commesso gaffe grammaticali a raffica: “L’ho imparato ieri” dice in merito alla sua nomina e poi un altro scivolone: “Speriamo che faremo bene”.

E i social non perdonano, tante le vignette e le creazioni ad hoc per evidenziare ironicamente gli errori di Bianchi.

In particolare, “ho imparato ieri” sarebbe un’espressione dialettale spesso usata in alcune zone dell’Emilia-Romagna.

Bianchi – lo ricordiamo – è originario della provincia di Ferrara. C’è chi evidenzia un altro passaggio per nulla corretto: “Ho trovato della bella gente, speriamo che faremo tutti bene”,

risponde a chi gli chiede cosa lo aspetterà da ministro dell’Istruzione nel governo Draghi.

E’ giusto ricordare che si tratta pur sempre di un accademico ed economista, già a capo della task force che proprio Azzolina aveva convocato per gestire la riapertura delle scuole.

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