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Coronavirus, gli studenti occupano il liceo Kant di Roma: “Stanchi di essere messi all’ultimo posto”

Momenti di tensione con la polizia: uno studente ha tentato di chiudere il cancello con una catena

Nelle prime ore della mattinata un centinaio di studenti hanno occupato il liceo Kant di Roma, dopo giorni di presidio. Ci sono stati momenti di tensione con le forze dell’ordine che hanno tentato di limitare la protesta. Le ragioni risiedono nella didattica a distanza che non funziona in modo ottimale, colpa delle connessioni ballerine e di meccanismi che non favoriscono un corretto apprendimento.

Dopo una settimana di sciopero – come racconta La Repubblica –  contro il piano di rientro. Ragazzi genitori e docenti si sono ritrovati davanti scuola circa alle 7 di mattina per una assemblea straordinaria e si sono radunati nel cortile. Da lì i membri del collettivo hanno indetto l’occupazione, un ragazzo si è avvicinato al cancello principale per chiuderlo con una catena ma i poliziotti sono intervenuti per fermarlo e si sono vissuti momenti di tensione.

Da quanto riferiscono gli studenti e i genitori presenti al momento dei disordini davanti scuola “un ragazzo si è avvicinato al cancello principale della scuola per chiuderlo con una catena. Gli agenti hanno bloccato il cancello con un piede spintonando il giovane tentando di sottrargli la catena. È seguita una colluttazione”

Tra le ragioni che hanno portato gli studenti ad occupare il liceo ci sono i grandi disagi registri nella settimana con la connessione internet. “La scuola è al 50% in presenza e 50% a distanza, ma da lunedì Chi è connesso da casa non riesce a seguire nemmeno una lezione, per i problemi di connessione interni alla scuola”, spiega Gabriella una delle mamme giunte al all’assemblea straordinaria indetta questa mattina dal liceo.

Intanto, alle 9.30 la preside ha confermato l’occupazione: “La scuola – non è più nelle mia disponibilità  “La preside ha confermato agli studenti e al commissariato una settimana di occupazione”, conferma Andrea Spinucci rappresentante d’istituto del liceo.

“Noi stiamo occupando per il nostro diritto allo studio. Noi vogliamo studiare, stiamo organizzando infatti corsi e attività didattiche. Siamo stanchi di essere messi all’ultimo posto, il nostro diritto all’istruzione non è stato rispettato, in queste condizioni non abbiamo possibilità di fare scuola. Abbiamo fatto una mossa molto forte: le istituzioni non ci hanno saputo dare una risposta, e noi abbiamo deciso di riprenderci la nostra scuola. Non siamo contro la preside ma contro il sistema”. Dopo il Kant altri licei sono in fermento. “Presto ci seguiranno altri istituti”, conclude Andrea.

All’interno della scuola i ragazzi stanno organizzando aule studio per fare corsi di recupero, ma anche di canto, chitarra, cinema. A tutti viene presa la temperatura all’ingresso. “Presteremo la massima attenzione alla sicurezza – spiega Emiliano Rosi, rappresentante d’istituto mentre mostra le aule studio in fase di allestimento – il servizio d’ordine si assicurerà di far mantenere le distanze di sicurezza in particolare all’interno. E stiamo organizzandoci per fare tamponi a tutti gli studenti. Ci siamo tutti prenotati ai drive in messi a disposizione per gli studenti dalla Regione Lazio. Io ad esempio vado oggi pomeriggio, altri domattina”. Ma anche una volta fatto il tampone i ragazzi assicurano che non ci sarà un “liberi tutti”. “Vogliamo utilizzare questa settimana per mostrare che noi studenti siamo capaci a portare avanti una giusta rivendicazione con grande responsabilità”. Alcuni ragazzi dormiranno in palestra, altri porteranno sacchi a pelo per dormire nelle aule.

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