Frate: “Ministro Istruzione ha dichiarato guerra ai docenti precari. Scuola punitiva”
Flora Frate attacca il Governo Conte soffermandosi anche sulla scuola.
Flora Frate, deputata di Azione, ha parlato del momento che vive il Governo italiano, soffermandosi sulle mosse
di Conte e del suo esecutivo: “Siamo al cospetto di una crisi evidentemente senza bussola. Confusa, politicamente
enigmatica, delirante e mossa da personalismi esasperati. Neanche chi l’ha prodotta ci capisce più niente. Renzi
ritira i suoi ministri poi un attimo dopo dichiara che voterà i provvedimenti del Governo perché, tutto sommato, i
punti in comune col PD sono tanti. Davvero surreale. O apri la crisi e vai fino in fondo, depositando una mozione di
sfiducia, oppure ti fermi perché davvero non ha senso fare un passo avanti e tre indietro. Il risultato di questa
altalenante pantomima è un Governo ancora più debole, che andrà avanti con una maggioranza numerica e non
politica raccogliendo i voti di transfughi e senatori a vita, quelli che il M5S un tempo voleva abolire insieme
all’introduzione del vincolo di mandato”.
Inoltre aggiunge: “Dover scegliere tra Conte e Renzi, tra il Premier e l’ex Premier, è il ricatto di una politica
minuscola trasformata in un’insopportabile tifoseria. Un reality show per leoni da tastiera. Il punto è lo stato di
salute del paese, i ritardi accumulati e tutto quanto non è stato fatto fino ad ora. Non basta fare appello alle forze politiche senza l’avvio di un processo di verifica e di critica. Credere di avere i ministri migliori al mondo è un atto di pericolosa cecità. Il Ministro dell’Istruzione, fin dal suo insediamento, ha dichiarato guerra ai docenti precari. Ce la vedete Lamorgese a parlar male della Polizia? Delle promesse fatte in campagna elettorale – ovviamente – neanche più un timido accenno. La scuola è stata investita da una ideologia punitiva carica di morboso paternalismo, costantemente appiattita su un’autobiografia ossessiva utilizzata come declinazione assoluta dell’esistente. I docenti sono stati accusati di clientelismo, di cercare corsie preferenziali, di violare la Costituzione e baggianate di questo tipo. Ebbene, votare la fiducia significava stare nella stessa metà campo di chi ritiene i banchetti a rotelle un successo”.