Contagi in aumento in Lombardia, ecco perché la Regione non è ancora pronta per riaprire la scuola

In Lombardia non si sentono ancora pronti per riaprire le scuole superiori se prima non si potenziano i trasporti. I dati dei contagi allarmano ancora. I dati che vanno dal 21 settembre al 20 dicembre hanno convinto il governatore Fontana a procrastinare il rientro in classe.

“Si deve ancora lavorare sui trasporti per poter riaprire le scuole”. Secondo Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo e membro del Comitato tecnico scientifico della Regione. Manca ancora un’organizzazione strutturale dei mezzi pubblici, che possa renderli “dei luoghi sicuri”

Il problema non è la scuola in sé, ma gli spostamenti che inevitabilmente comporta. Nel corso della riunione della Regione con il Cts di giovedì scorso è stato esaminato un documento che ha poi convinto la giunta regionale a rimandare l’apertura degli istituti.

Il report, consultato dalla agenzia ‘Dire’, è stato redatto da un gruppo di lavoro dell’Associazione italiana di epidemiologia: viene mostrato l’andamento dei contagi per fasce d’età dal 21 settembre al 20 dicembre 2020. In Lombardia, nella fascia tra i 14 e 18 anni il numero di positivi sembra aumentare esponenzialmente durante il mese di ottobre, quando le superiori avevano ripreso regolarmente le lezioni in presenza.

Tra il 12 e il 18 ottobre i contagi sono circa 300 ogni 100.000 abitanti. All’inizio di novembre diventano più di 600 ogni 100.000 abitanti. Poi, inizia la discesa che coincide con la ripresa della Dad alle superiori e con l’istituzione della zona rossa su tutto il territorio lombardo. A fine novembre i positivi nella fascia d’età tra i 14 e i 18 anni sono 200 ogni 100.000 abitanti.

Sono stati questi numeri a far preoccupare la giunta regionale. E in particolare il governatore, Attilio Fontana. Secondo Marinoni, visti i dati di questi giorni, prevedere misure di questo tipo è la strategia più adatta: “Dobbiamo contenere la diffusione e permettere il tracciamento”.