AperturaCronacaNewsULTIME

“Ti disprezzo”. Rissa Casalino-Facci su Libero: “A scuola eri l’ultimo della classe”

Battibecco violento tra il Portavoce di Giuseppe Conte e il giornalista di Libero.

“Tu non hai neppure la più pallida idea di quanto io ti disprezzi, e ti do del «tu» come si fa con le cose, non dovendo io neppure rispettare una carica elettiva che non hai mai avuto”.

Filippo Facci risponde a Rocco Casalino, in un battibecco a mezzo stampa pubblicato in prima pagina da Libero e riportata da Il Napolista. Una rissa assurda per toni e bassezze tra il portavoce del Presidente del Consiglio e l’editorialista del giornale di Feltri. Con perle di livello, quali il rinfaccio dei voti alle elementari.

Dice Casalino di non pentirsi del suo percorso professionale, dal Grande Fratello a capo della comunicazione del Premier:

«Io non scenderò al livello di Facci. Sono solito confrontarmi sul campo, con onestà intellettuale e non denigrare il lavoro altrui per screditare la reputazione di chi si ha di fronte. Dico soltanto: se Facci, che a scuola mi risulta fosse l’ultimo della classe, oggi può fare “l’intellettuale”, a maggior ragione il sottoscritto – diplomato con il massimo dei voti, laureato in ingegneria, che parla 5 lingue, giornalista professionista – può fare il portavoce del Presidente del Consiglio».

Facci ovviamente attacca: «Non meritavi risposta, ma me l’hanno chiesto. Intanto le mie offese non sono gratuite: mi pagano per scriverle. In secondo luogo, sino alla quarta elementare mi portavano in giro per le scuole come fenomeno del disegno e della matematica: ma non sono mai così idiota da misurare l’intelligenza di una persona dal livello di studi. Solo gli ignoranti lo fanno. Tu poi sei ingegnere (come mio padre, che infatti faceva l’ingegnere) e la sola cosa che m’incuriosisce di questo tuo «duro percorso di studi con ottimi risultati» da ingegnere (unica laurea italiana che dovrebbe assicurare subito un lavoro) è come lo sbocco naturale ne sia stato il Grande Fratello, laddove tu sei rimasto».

Facci, non fosse chiaro, la tocca pianissimo:

«Come giornalista non sei mai stato niente, e le tue “esperienze professionali”, quelle che ti hanno portato a comandare la comunicazione dei grillini e di questo presidente del consiglio (scritto minuscolo) non sono referenze: sono il problema, sono la vergogna ingoiata da un Paese che si è immerdato in questa perdurante penitenza. Comunque fa niente se non ti vergogni del tuo passato: a quello pensiamo noi».

Articoli correlati

Back to top button