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Scuola, allarme regioni: occorre potenziare i trasporti se si vuole tornare in classe il 7 gennaio

Bonavitacola: "Diversificare gli orari d'ingresso per la secondaria di secondo grado. Non si programma niente se non il caos"

Rientro a scuola il 7 gennaio. A parole sembra una cosa facile, ma i fatti dicono il contrario. Con diversi problemi da risolvere.  In Veneto, per esempio, per consentire il rientro a scuola del 75% degli studenti, 160mila su 213 mila, usando il 50% della capienza dei mezzi di trasporto, c’è bisogno di almeno altri 802 bus, dei quali 771 messi a disposizione dai privati.

E’ una prima stima condito da diversi allarmi di tutte le Regioni sul problema trasporti. Un primo screening è stato consegnato ai prefetti in vista della ripresa delle lezioni il prossimo 7 gennaio, osservando le regole attuali previste dall’ultimo Dpcm del governo.

Bonavitacola: “Occorre programmare in fretta”

A stretto giro l’allarme è stato fatto proprio dalla conferenza delle regioni: «Per i trasporti occorre agire con decisione dal lato dell’offerta, con potenziamento dei servizi, e della domanda – ha detto Fulvio Bonavitacola – vicepresidente della Ragione Campania e coordinatore della Commissione infrastrutture della conferenza delle Regioni –  . Occorre una diversificazione degli orari d’ingresso alle scuole secondarie di secondo grado. Ponendo fine ad una situazione non gestibile.  E’ stato lasciato il tema orari nella discrezionalità dei singoli dirigenti scolastici. È chiaro che così non si programma niente, se non il caos».

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