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Cancelli aperti dopo le nove alle superiori, ma sempre più scuole optano per la didattica a distanza

Cancelli aperti dopo le nove alle superiori, ma sempre più scuole optano per la didattica a distanza.

Il nuovo Dpcm, firmato ieri dal premier Giuseppe Conte sarà in vigore  fino al 13 novembre. Un nuovo ennesimo provvedimento d’emergenza con cui il Governo  spera di arginare la seconda ondata di contagi partendo da una nuova stretta per tutte le occasioni di movida e di vita sociale. Scelte non draconiane ma frutto di una difficile mediazione tra due esigenze: da una parte la volontà di non infliggere un nuovo colpo a un’economia in faticosa ripartenza e dall’altra provare a evitare, con misure troppo poco severe, di dovere rincorrere la curva dei contagi.

Tra le mediazioni più difficili e faticose c’è a esempio quella della scuola dove l’intrasigenza della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina a voler difendere le lezioni in presenza ha partorito una mezza-soluzione che rischia di creare il caos nei prossimi giorni e che ha fatto dire ieri al governatore campano Vincenzo De Luca di essere in regola con la sua scelta di chiudere le scuole in favore della didattica a distanza: i bimbi degli asili e i ragazzi di elementari e medie continueranno ad andare a scuola, per gli studenti delle superiore sarà incrementato il ricorso alla didattica digitale integrata che però rimarrà «complementare» a quella in presenza, ma puntando soprattutto nelle Regioni e nelle aree più colpite dai contagi su ingressi e uscite scaglionati anche nel pomeriggio e con l’arrivo a scuola che per i liceali non potrà avvenire prima delle nove.

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