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Crepet: Chiudere la scuola vuol dire incatenare il futuro. Alcuni governanti odiano la competenza e seminano odio

Crepet: Chiudere la scuola vuol dire incatenare il futuro. Alcuni governanti odiano la competenza e seminano odio.

Lo scrittore e psichiatra Paolo Crepet è intervenuto con un articolo sulla chiusura della scuola in Campania. Crepet, in uno scritto apparso sull’HuffingtonPost, ha preso nettamente posizione contro la scelta operata dal governatore De Luca.

“Era immaginabile che ciò accadesse, per la semplice ragione che chi avrebbe dovuto e potuto, non ha previsto in tempo ciò che puntualmente sta avvenendo. Ha ragione il professor Crisanti a proporre un fermo durante le vacanze di Natale: non interromperebbe l’anno scolastico e farebbe diminuire i contatti in un periodo altrimenti critico, ma ci vorrebbe coraggio a vietare con altrettanta autorevolezza le imminenti attività natalizie proprio a Napoli dove decine di migliaia di persone, stipate nei vicoli del centro storico, cercheranno le statuine del presepe”.

Ma per Crepet esistono dei responsabili facilmente identificabili delle mancate soluzioni al problema scolastico: De Luca e i suoi colleghi presidenti di regione. “I governatori che conoscevano il numero dei loro studenti non potevano forse utilizzare l’estate per predisporre spostamenti adeguati? Come mai i lavoratori che dovevano raccogliere i pomodori, le uve per il prosecco o le mele sono potuti andare a lavorare lo stesso ammassati in camion o in pullman scalcinati? Perché lavorare sì e studiare no? Fa crescere di più il Pil una passata di pomodoro, uno spritz, uno strudel o la formazione delle prossime generazioni?

Chiudere una scuola significa incatenare il futuro. D’altra parte, chi pensa che uno sia uguale a uno non può essere interessato all’educazione, al merito, anzi detesta il talento e i luoghi dove viene allevato.  Se certa classe dirigente continuerà a tollerare l’incompetenza, raccoglierà odio e violenza che, prima o poi, insorgeranno proprio contro ciò che quelle istituzioni rappresentano: le mafie si nutrono di ignoranza”.

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