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Scuola, cresce la paura: 900 gli istituti con casi di positività. I presidi ipotizzano mini-lockdown

Scuola, cresce la paura: 900 gli istituti con casi di positività. I presidi ipotizzano mini-lockdown.

I casi anche negli istituti scolastici crescono ogni giorno e si è arrivati a quasi 900 istituti con almeno un caso di Covid registrato e oltre mille persone positive, tanto che alcuni presidi stanno pensando a mini lockdown di alcune settimane per rallentare il contagio. A Roma, ad esempio, al liceo Russel i casi accertati di positività sono ben 12 in una classe della succursale e due nella sede centrale a cui si aggiunge un bidello. E’ stato chiuso sempre nella capitale anche il liceo Manara, dove è partita la didattica a distanza e si stanno facendo in queste ore i test rapidi a tutti i ragazzi.

A Ottaviano (Napoli) ieri due ragazzi sono risultati positivi in due scuole e il sindaco e i dirigenti scolastici hanno chiuso gli istituti per due giorni per consentire la sanificazione. Sempre ieri un insegnante è risultato positivo in una scuola secondaria di Siena, 5 classi sono state chiuse per un totale di circa 100 alunni. Positivi vi sono stati in scuole del Palermitano, a Bari, nel Piacentino, tutti con l’isolamento delle classi quando non con la chiusura dell’intero istituto.

Per contenere il contagio alcune Regioni e numerosi Comuni stanno rendendo obbligatoria la mascherina in prossimità delle scuole. E’ il caso del Piemonte, dove una nuova ordinanza della Regione rende obbligatorio l’uso delle mascherine anche all’aperto nelle aree vicine alle scuole dal 5 ottobre; c’è l’obbligo di indossare la mascherina durante l’ingresso e l’uscita degli studenti dalle scuole anche a Monopoli sino a 150 metri di distanza dagli istituti; mascherina obbligatoria entro duecento metri dagli accessi delle scuole anche a Carpi (Modena) come a Chiavari (Genova).

«Per il momento nelle scuole ritengo si andrà avanti come si è fatto in questi giorni – commenta Elvira Serafini che guida lo Snals – non c’è la volontà governativa di andare ad un nuovo lockdown per la scuola. A noi però preoccupa l’espletamento del concorso, dal 22 ottobre: comporta un tale movimento di persone, spostamenti, utilizzo di aule e di laboratori, che riteniamo tutto questo assai pericoloso. I numeri del concorso – 64 mila le domande presentate – sono imponenti, e questo è un momento difficilissimo, da non sottovalutare».

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