Cronaca

Mancano i banchi: vietato l’ingresso ai prof di sostegno

Mancano i banchi e vietano l’ingresso ai prof di sostegno. Che siano con le famose rotelle o senza, i presidi non lo sanno. Ma i banchi che hanno chiesto in agosto, per garantire una maggior sicurezza a personale e allievi, non sono ancora arrivati. Così in alcune classi non può entrare l’insegnante di sostegno, perché altrimenti si supera il limite di capienza, mentre in altre non è possibile svolgere attività particolari, come la formazione di gruppi. Mancano i banchi, ma tra le tante incognite del nuovo anno ci sono poi anche i servizi pre e post scuola, difficili da organizzare per via della mancanza di spazi e personale.

Il caso

Ancora oggi, in tutte le scuole le lezioni sono a rischio per lo sciopero indetto «per riaffermare il ruolo centrale e prioritario della scuola e della conoscenza come condizione di crescita del Paese, e per denunciare ritardi e incertezze che accompagnano l’avvio dell’anno scolastico. Rischiando di comprometterne la riapertura in presenza e in sicurezza. Obiettivo principale dell’azione sindacale condotta nella prolungata fase di emergenza». Tra le varie difficoltà denunciate dai presidi in questo anno di post-emergenza c’è appunto che mancano i banchi. Erano stati commissionati in piena estate.

Mancano i banchi

«Alle elementari – spiega la dirigente dell’Istituto comprensivo Biella 3 Emanuela Verzella – mi servono banchi più piccoli per classi al limite della capienza. In alcune non può entrare il docente di sostegno senza superare il limite, quindi ci siamo organizzati con gruppi di lavoro esterni alla classe. E poi ne servono negli spazi ricavati con interventi di edilizia leggera, dove sono stati alzati alcuni divisori. Servono per lavorare a gruppi in modo da sgravare le aule al limite e per fare altri gruppi di lezioni alternative alla religione». Anche all’Istituto comprensivo Biella 2 mancano i banchi. «Se non arrivano i banchi – commenta il preside Tiziano Badà – purtroppo non posso accogliere i bambini che fanno richiesta di trasferimento da un istituto all’altro. Tutti gli anni una decina almeno, a inizio anno, chiedono di cambiare scuola per diversi motivi. Ma io non ho spazio se non arrivano i banchi più piccoli».

Caos ovunque

All’istituto comprensivo di Andorno, invece, i nuovi banchi servono per avere corridoi più ampi tra una fila e l’altra. Non mancano i banchi. E quando non saranno più necessari la preside Marialuisa Martinelli ha già pensato di utilizzarli per allestire laboratori 3.0. In difficoltà anche il Bona, che senza mini-banchi singoli non può far partire i gruppi di lavoro di lingue. «Nella succursale di via Cavour – spiega la preside Raffaella Miori- le aule sono molto piccole. Non so se saranno banchi a rotelle. Se ne sono dette tante, ma finché non li vediamo non possiamo sapere se sono funzionali o no. L’importante è che arrivino, perché mancano i banchi e l’insegnante di lingue attualmente è limitata nell’insegnamento. In via Gramsci lavoriamo nell’aula magna, ma nell’altra sede non ci sono spazi».

 

Leggi altre notizie su OggiScuola

Seguici su Facebook e Twitter

Articoli correlati

Back to top button