Opinioni

Crepet: Scuola, disastro annunciato. Mancano banchi, prof, aule: Azzolina ascolti i consigli di Vasco Rossi

Paolo Crepet, psichiatra e scrittore, è spesso intervenuto sui temi della scuola. Lo ha fatto anche in occasione della riapertura con un articolo apparso sull’Huffingtonpost. Crepet ha preso spunto da una foto postata da Vasco Rossi per analizzare quanto avvenuto in questi ultimi giorni.

“Le persone mediocri osservano, quelle intelligenti prevedono. È da qui che occorre partire per parlare di scuola all’epoca della pandemia. E se qualcuno mi fa notare che prevedere è difficile, rispondo: appunto per questo abbiamo bisogno di una classe dirigente che sappia avere una visione e non navighi a vista. Tutti sapevano che cosa sarebbe successo a settembre, ma pochi hanno provato a prevedere, programmare, soprattutto sperimentare qualcosa di nuovo.

Come ci ha fatto notare Vasco Rossi con quella meravigliosa fotografia del ’59 dove si vedevano dei bambini che per andare a scuola si attaccavano a della carrucole per guadare il fiume Panaro oltre il quale li aspettava la maestra, l’istruzione, la formazione, l’educazione hanno sempre avuto bisogno di coraggio, ce lo ha insegnato don Milani. Invece da decenni abbiamo guardato alla scuola come a un’agenzia desueta, quasi inutile se non come serbatoio di voti o capitolo di bilancio da ridurre ai minimi termini. Il dato di un progressivo passaggio dalla scuola pubblica a quella privata, accentuato quest’anno, si raffigura come uno scacco matto per le nostre migliori tradizioni pedagogiche.

La decadenza era iniziata anni fa con l’assalto di genitori in difesa dei propri pargoli scansafatiche e ignoranti capaci di accusare i pochi insegnati rimasti fedeli a un’idea di autorevolezza senza la quale non può nemmeno pensare di sedersi a una cattedra. Il risultato è stato inquietante: il 99% degli studenti promossi alla maturità, ovvero il fallimento tecnico della scuola..

…. Ora la pandemia ha assestato un’ulteriore colpo alla credibilità dei nostri governanti, a tutti non solo al ministro competente. La scuola è il ponte per il futuro, ci ricorda Vasco, ma è crollato a suon di indifferenza, di malgoverno.

….Qualche ministro dell’istruzione fa osò immettere nella scuola d’infanzia il tablet al posto della plastilina o del disegno a mano libera: che orrore pedagogico indirizzare i nostri bambini verso la “demenza digitale”! Oggi siamo alla riapertura delle aule scolastiche con decine di migliaia di docenti assenti (soprattutto al Nord, ma anche questo era prevedibile: bastava contare quanti vengono dalle regioni del Sud), mancanza di banchi (si chiedeva troppo pensarci a maggio?).

….Smettiamola di fare il tiro a bersaglio con il ministro di turno, il problema riguarda tutti noi, magari ci fosse un unico responsabile. Tocca a noi cittadini dimostrare di avere capito gli errori del passato, almeno in questo la pandemia ci costringe a pensare diversamente”.

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