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Azzolina: A fine agosto assumiamo i precari, utilizzeremo le GaE. A settembre via ai concorsi

Azzolina: A fine agosto assumeremo i precari, utilizzeremo le GaE. A settembre via ai concorsi.

Scuola in presenza e in sicurezza a partire dal 14 settembre, e assunzione di precari già da fine agosto, in attesa del concorso di fine settembre, “secondo le procedure previste dalla Costituzione”. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, fa il punto sul mondo scolastico a poco meno di due mesi, ormai, dalla ripresa in classe, intervenendo alle ‘Olimpiadi delle idee’ del M5s di Villaggio Rousseau sul Blog delle stelle. E il giorno dopo la firma dell’ordinanza che ha ufficializzato la ripresa scolastica a metà settembre, ribadisce: “Ce la stiamo mettendo tutta per farcela a riaprire la scuola il 14 settembre, ovviamente in presenza e in sicurezza” e, ricorda: “Stiamo lavorando con tutti, in primo luogo con gli Enti locali che hanno ruolo fondamentale in quanto sono i proprietari delle scuole, affinché siano fatti i lavori di edilizia leggera”; sottolineando che “per velocizzare le procedure” sono stati dati “poteri commissariali a comuni e province”.

Ma la ministra insiste sul punto dell’assunzione degli insegnanti e della loro preparazione: “I precari li vogliamo assolutamente assumere ma secondo le procedure previste dalla Costituzione. A fine agosto faremo le assunzioni – spiega – useremo le graduatorie dei vecchi concorsi, le cosiddette Gae, e poi faremo i concorsi nuovi a fine settembre. I precari che faranno i concorsi nuovi – ripete – li assumeremo con retrodatazione al 1 settembre 2020. Il nostro obiettivo è assumerli i precari perché significa dare loro una stabilita’”. Sul nodo dei concorsi, che ha visto una contrapposizione con i sindacati, la ministra insiste sul fatto che sia auspicabile entrare nella scuola “tramite prove selettive in ingresso” anche a fronte delle richieste, racconta, “da parte delle famiglie che chiedono di avere insegnanti preparati e formati. E’ chiaro – aggiunge – che una selezione ci deve essere, perché parliamo di mettere in mano a delle persone la vita e il futuro degli studenti. Quello che stiamo facendo al ministero dell’Istruzione, come previsto dalla Costituzione é garantire una formazione costante del personale, in ingresso con i concorsi e in itinere con la formazione digitale che sta partendo in questi giorni con dei webinar dedicati a tutto il personale scolastico”.

Quindi, assicura: “Dal prossimo settembre aumenteremo l’organico di personale e di docenti, soprattutto per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria. I bambini sono quelli che hanno sofferto di più durante il periodo del lockdown così come i bambini disabili, ed è a loro che deve essere data massima attenzione”. Azzolina spiega poi di voler utilizzare le risorse del Recovery fund contro le classi ‘pollaio’, precisando che per allargare gli spazi il ministero dell’Istruzione utilizzerà le scuole dismesse solo in seconda battuta. “Prima utilizziamo tutti gli edifici scolastici a disposizione – dice la ministra – facendo i lavori di edilizia leggera con gli Enti locali, e se questo non bastasse, abbiamo anche degli edifici scolastici dismessi da poter utilizzare”.

La ministra ammette che in Italia c’è senza dubbio “un problema di classi sovraffollate, e questa è una battaglia storica del M5s – rivendica – due anni fa avevo presentato una proposta di legge contro le classi pollaio, fui derisa. Adesso si sono resi conto che le classi sovraffollate esistono e sono un problema per la sicurezza e la didattica”. Quindi, per risolvere il problema, continua, “lavoreremo grazie ai soldi del Recovery Fund perché questi soldi serviranno all’istruzione, e l’obiettivo sarà fare tanti investimenti di edilizia scolastica e ridurre il numero di alunni per classe così da evitare la dispersione scolastica e la povertà culturale”.

Altra polemica di questi giorni, i banchi, singoli e con le rotelle. Su questo Azzolina osserva: “La polemica sui banchi la trovo ormai sterile. Se i governi non investono sull’istruzione vengono criticati, quando investono vengono criticati. La critica va bene se è costruttiva”. Per l’acquisto dei nuovi banchi “è stata fatta una gara europea – ricorda – se ne occupa il commissario Arcuri, perché in questo modo le tempistiche possono essere più celeri e i costi più contenuti. Lasciateci lavorare, avremo tra pochi giorni tutti gli elementi per valutare”. Quanto ai banchi con le rotelle, sostiene che è sbagliato farli diventare “i banchi della discordia”. “Vengono già utilizzati in molte scuole italiane innovative – spiega – e sono stati pensati così perché permettono agli studenti di lavorare in gruppo, di fare lavori nuovi, di avere forme di didattica e di apprendimento diversi”.

 

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