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Scuola, Cts: sanificazioni continue di spazi e oggetti. Mancano gli Ata e i fondi, salute a rischio

Scuola, Cts: sanificazioni continue di spazi e oggetti. Mancano gli Ata e i fondi, chi lo farà?

Le superfici più usate come maniglie delle porte, sedie, tavoli, interruttori e distributori automatici delle merendine dovranno essere disinfettate continuamente, anche se non ci sarà l’obbligo di chiamare ditte specializzate per la sanificazione prima dell’avvio dell’anno scolastico. Ogni dipartimento di prevenzione territoriale delle Asl dovrà avere un referente per la scuola incaricato di interagire con i dirigenti scolastici e di occuparsi del “contact tracing” se dovessero verificarsi casi di contagio.

Le novità sulle regole da seguire per la ripartenza di settembre si susseguono giorno dopo giorno. Un lungo rosario da sgranare in continuazione da parte dei presidi per trovare soluzioni a volte quasi impossibili. Il capitolo sanificazioni è uno dei meno battuti dalle polemiche, ma resta uno scoglio durissimo da affrontare. Il Cts ha sottolineato che non esiste nessun obbligo di chiamare ditte specializzate per la sanificazione prima dell’inizio dell’anno scolastico, ma massima attenzione alla pulizia, che deve essere continua.

“Poiché la scuola è una forma di comunità che potrebbe generare focolai epidemici in presenza di un caso  – scrive il Cts – a causa della possibile trasmissione per contatto, la pulizia con detergente neutro di superfici in locali generali, in presenza di una situazione epidemiologica con sostenuta circolazione del virus, andrebbe integrata con la disinfezione attraverso prodotti con azione virucida”. La raccomandazione è di insistere nella pulizia di maniglie delle porte, finestre, sedie, banchi, cattedre, interruttori della luce, rubinetti e anche distributori automatici di cibi e bevande. Per non parlare della gestione dei bambini al di sotto dei 6 anni  per i quali particolare attenzione dovrà essere fatta alla sanificazione degli ambienti e alla pulizia dei giocattoli e di ogni altro oggetto toccato dagli alunni.

Chi dovrebbe provvedere a queste operazioni che si dovrebbero aggiungere a quelle legate a servizi igienici, aule, palestre (dove ancora disponibili), sale professori? Al momento in dibattito è aperto: moltissimi dirigenti sono orientati per l’utilizzo di ditte esterne, ma i costi sarebbero altissimi come la gestione piuttosto invasiva. Allo stesso tempo non ci sono abbastanza Ata per poter procedere con personale interno. Insomma, la regola è stata introdotta, ma come accade per tutte le linee guida finora introdotte, la patata bollente resta nelle mani dei singoli istituti. Sempre più in affanno.

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