Cronaca

Metro statico o metro dinamico, lineare o quadrato. La scuola al centimetro

Metro statico o metro dinamico? Il ministero dell’Istruzione punta al metro statico, per la riapertura, con la benedizione del Comitato tecnico scientifico, il cui parere definitivo dovrà poi essere firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza. Di cosa si tratta? In sostanza, il metro statico è la distanza da bocca a bocca, come se i soggetti coinvolti fossero sempre fermi, mentre quello dinamico tiene appunto conto dei movimenti degli studenti, e quindi è più ampio come raggio d’azione.

La misurazione

Mentre il metro statico consente di tenere più vicini i banchi, e quindi di sfruttare meglio gli spazi, il secondo obbliga a un distanziamento maggiore. Perché tiene conto dei movimenti degli studenti tra i banchi, con aumento consequenziale delle problematiche per i dirigenti scolastici alle prese con le misurazioni e il contingentamento degli alunni. È per questo che il ministero preferisce il metro statico, perché così in teoria buona parte delle aule risulterebbero già adeguate a ospitare tutti (o quasi) gli alunni di una classe, e quindi i presidi non dovranno fare i salti mortali per inventarsi nuovi spazi, mentre col metro dinamico no. Un’aula mediamente di 50 metri quadri col metro statico non può ospitare più di 17/18 persone, compreso il docente che ha uno spazio di manovra rispetto agli studenti di circa due metri.

La mascherina se ci si muove

La mascherina sarà un’alternativa al metro di sicurezza in tutte quelle situazioni dinamiche in cui la distanza di sicurezza non può essere garantita: ad esempio per entrare/uscire dalla classe, per andare in bagno, per alzarsi per qualsiasi altro motivo. In altri Paesi come la Francia per la riapertura delle scuole a giugno il tabù del metro è stato sacrificato all’altare del realismo. Niente distanziamento nelle scuole materne perché i più piccoli non sono in grado di rispettarlo. Mentre alle elementari e alle medie vale la regola del metro statico, ma solo dove si può. Altrimenti, via di mascherina appunto.

Metri lineari o metri quadri?

Rispetto alla misura del metro lineare i sindacati avrebbero voluto come metro di misurazione il metro quadrato, facendo riferimento al decreto del ‘75 che parlava della necessità di mantenere 1,84 mq per ogni studente di infanzia e primaria e 1,96 mq per la secondaria. In pratica, circa due metri quadri: ma questo avrebbe significato far entrare 12/ 13 persone in un’aula, impossibile con gli attuali edifici scolastici. Una gara al centimetro tra metro statico, dinamico, lineare e quadro.

L’Emilia Romagna fa da battistrada

L’ufficio scolastico della Emilia Romagna ha già adottato questo sistema nelle linee guida inviate ai presidi. Secondo la simulazione fatta in Emilia, in una classe di 55 mq – una volta liberati gli spazi da tutti gli ingombri inutili: armadi, scaffali, pedane – con il metro statico potrebbero starci addirittura fino a 28 alunni. Mentre con l’opzione dinamica ce ne starebbero solo 20 e gli altri dovrebbero spostarsi altrove. Infine, sembrano ormai sicuri i test per il personale, su base volontaria: basterà andare a farsi una puntura sul dito nell’ambulatorio del proprio medico di base.

 

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