Didattica a distanza, esiste l’obbligo dei docenti di aderire? Il parere dell’Anp
Didattica a distanza obbligatoria o meno? In queste ore il dibattito è piuttosto intenso sugli obblighi degli insegnanti nei giorni di sospensione. Sulla presenza o meno a scuola si è fatta già chiarezza. Per il corpo insegnante, la sospensione delle lezioni non comporta obblighi di presenza fissa a scuola.
A meno che non vi siano delle riunioni prefissate in precedenza, sempre che non siano state posticipate. Oppure, possono essere convocati dai dirigenti scolastici, ad esempio per organizzare le attività previste dal Decreto del presidente del consiglio dei ministri. Diversa è invece la questione legata alla didattica online.
Il nuovo DPCM del 4 marzo recita testualmente: i dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.
In definitiva, i dirigenti attivano modalità di didattica a distanza, avendo riguardo alle esigenze degli studenti con disabilità, e non hanno l’obbligo di sentire gli organi collegiali. Su questo punto, però, i pareri sono discordanti. Per il presidente dell’associazione nazoionale presidi laziale l’obbligo non sussiste. I docenti non possono essere obbligati ad attuare questo genere di lezioni. Tuttavia, in questi giorni gli insegnanti hanno la possibilità effettiva di sperimentare le attività telematiche. Per Mario Rusconi, quindi, non c’è obbligatorietà.
“Anche se lui stesso sottolinea che si tratta di una possibilità. “Sono convinto che da questa situazione difficile possano emergere delle opportunità di miglioramento: gli insegnanti possono, in particolare, avvantaggiarsi sulla preparazione in ambito digitale”.
Possibilità e non dovere.
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