I dati choc dell’Ocse? Colpa dei tagli agli insegnanti
I dati choc dell’Ocse colpa dei tagli agli insegnanti. Secondo l’indagine Ocse-Pisa solo il 5% dei quindicenni ha una comprensione totale di ciò che legge. Male anche in scienze, meglio in matematica. Uno studente su quattro ha difficoltà a confrontarsi con materiale non familiare o di una certa lunghezza e complessità e, di solito, ha bisogno di essere sollecitato con spunti prima di potersi impegnare con un testo.
Secondo l’Anief “sono i dati negativi più recenti in ordine di tempo. Ma ce ne sono altri, come i tagli agli insegnanti, che fanno ritenere che non siano criticità isolate per quanto riguarda l’apprendimento e la formazione degli studenti italiani”. L’Anief non resta a guardare e ha indicato azioni da intraprendere al Parlamento, anche attraverso la Legge di Bilancio 2020, a cominciare dagli organici e dal tempo scuola da incrementare.
In particolare, il sindacato ha chiesto di modificare la manovra di bilancio in modo da prevedere l’adeguamento dell’organico di fatto all’organico di diritto “anche sui posti in deroga di sostegno e per le sezioni primavera nonché alle effettive esigenza della comunità”, da attuare “anche sui posti relativi alle sezioni primavera”.
“È indispensabile – osserva Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief – reintrodurre le ore di lezione tagliate con la riforma Tremonti-Gelmini e reinserire il ‘modulo’ alla primaria: un modello, basato sulle compresenze, che aveva portato la nostra scuola primaria tra i primissimi posti al mondo. Vanno poi cancellati gli organici di fatto, a partire dalle deroghe su sostegno. Tra le nostre proposte di modifica alla Legge di Bilancio c’è anche l’estensione dell’obbligo scolastico a diciotto anni e l’anticipo a 5 anni, introducendo una classe ‘ponte’ che preveda la compresenza dei maestri dell’infanzia con quelli della scuola primaria”.
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