Cronaca

“Fa ancora troppo caldo”: insegnanti e Ds chiedono di rinviare il primo giorno di scuola

Le temperature sono ancora proibitive e l’idea di tornare a scuola i primi di settembre spaventa e non poco. Secondo quanto riporta il quotidiano campano Cronache in edicola oggi, è partita una protesta formale da parte di alcuni insegnanti e Ds per chiedere di rinviare il ritorno tra i banchi di qualche giorno.

L’inizio delle attività scolastiche, anticipato dall’11 al 9 settembre nella regione meridionale, avverrebbe in condizioni climatiche non sopportabili per studenti e personale scolastico. “Immaginate – spiega un’insegnate al quotidiano locale – cosa significa per una prima elementare con i bambini che dal mare passano ai banchi di scuola in ambienti senza aria condizionata dove dobbiamo tenere chiuse le finestre per motivi di sicurezza. Se questo caldo dovesse persistere mi spiegate come potrebbero resistere quei piccoli?”.

A scuola col caldo: la versione del DS

“Una nazione come l’italia, in cui la stagione estiva si protrae ben oltre agosto, ed in cui le scuole non sono attrezzate, non può aprire le attività didattiche subito dopo la prima settimana di settembre”. Ne è convinto il preside  Alessandro Turchi, dirigente scolastico del PROFAGRI. “Le scuole non hanno aria condizionata e non sono pronte a far svolgere lezione quando ci sono temperature oltre i trenta gradi”.

Se nel caso campano la questione è emersa a livello mediatico, nelle altre regioni si diffonde la protesta a mezzo social. Facebook trabocca di commenti che manifestano la stessa perplessità sull’inizio dell’anno scolastico sotto la canicola. E’ il caso di Milano, dove la settimana prossima le temperature rimarranno tra i 25 e i 30 gradi. O di Palermo, dove la colonnina di mercurio dovrebbe restare attorno ai 30 fino a metà settembre.

Non mancano riferimenti ad un glorioso passato, in cui era il primo ottobre a segnare l’inizio della scuola in tutto il territorio. Erano altri tempi, e certe scelte erano dettate anche dai ritmi agricoli (cui anche gli scolari davano il loro contributo).

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