AperturaCopertinaCronacaDocentiNewsPRIMO PIANOULTIME

Bollino blu e morti bianche, Bianchi su alternanza scuola-lavoro

Il ministro Bianchi ha detto sì. Tutte le imprese italiane “dovrebbero adottare” il bollino blu come certificazione di sicurezza dei percorsi di scuola-lavoro. E sulle morti bianche: “La drammatica tragedia di Udine non parlava solo alla scuola. Nel Paese c’è una quantità di morti sul lavoro inaccettabile per tutti”. Bianchi chiarisce anche che “l’alternanza scuola-lavoro introdotta 10 anni fa è superata”.

Le morti bianche

Bianchi a Radio24: “Ricordiamo in maniera chiara quello che ha detto Mattarella nel suo discorso di insediamento, e cioè che bisogna azzerare le morti sul lavoro. La scuola non è un mondo a parte”.

“Orientamento e collaborazione” – “Faremo un tavolo insieme con i ragazzi – sottolinea il ministro -. Stiamo facendo nel Pnrr la riforma dell’orientamento scolastico e in quell’ambito metteremo le risultanze di questo lavoro, che parte dal principio della sicurezza totale”.

Scuola-lavoro

“Scuola-lavoro, la formula è superata” – Il ministro chiarisce poi, in merito all’alternanza scuola-lavoro: “E’ importantissimo che ci sia una scuola aperta, che si facciano esperienze. Ma l’alternanza scuola-lavoro di dieci anni fa è superata. Dobbiamo tornare alla capacità di una scuola che integra anche a esperienze esterne e fare tutto in pienissima sicurezza. E’ fondamentale che ci sia una varietà di esperienze che rientrino in un percorso educativo, non servono esperienze spot”.

La “nuova scuola”

Ancora sul confronto con gli studenti, il ministro ha chiarito: “Sto seguendo soprattutto le occupazioni di Milano: i ragazzi protestano per gli edifici cadenti. Su questo è necessario intervenire, dobbiamo rimettere in sicurezza le scuole. I ragazzi domandano anche una scuola nuova e più partecipata, non vogliono sentirsi abbandonati ed è a questo tipo di voci che bisogna dare ascolto. Ascoltiamo i ragazzi e non facciamo un sacco unico dove mettiamo tutto. Ci sono situazioni diverse di cui bisogna tenere conto. Anche se non la chiamiamo ‘riforma della scuola’, possiamo parlare della necessità di una scuola nuova. Una scuola affettuosa pone al centro l’attenzione alla vita collettiva. Tutti mi domandano degli psicologi a scuola oppure che si affrontino le molte tematiche civiche, come l’educazione ambientale. Gli studenti hanno riportato un malessere che poi si trasforma anche in paura”.

 

Seguici anche su http://www.scarpellino.com

Articoli correlati

Back to top button