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“Feliciometro”: così il prof misura il piacere di venire a scuola

Un professore di scienze motorie inventa il “feliciometro” per misurare il piacere degli studenti di andare in classe

Quanto sei contento di andare a scuola? Tutti gli studenti se lo saranno sentito chiedere almeno una volta nella vita. Da oggi con il “feliciometro” si misura la felicità di andare a scuola per alunni e prof.

L’invenzione

Al liceo classico e delle scienze sociali Don Bosco di Borgomanero Corrado Maio, professore di scienze motorie nei mesi scorsi ha quindi inventato il “feliciometro”. Si tratta di uno strumento digitale capace di registrare attraverso alcuni indicatori lo sforzo e il piacere di venire a scuola. Una serie di fogli di calcolo e una buona dose di conoscenza statistica capace di ridare alla scuola un quadro della situazione psicologica dei ragazzi. Maio che è educatore in ambito sportivo è partito proprio dalla scala di valutazione che viene usata nello sport per valutare la percezione dello sforzo durante l’attività fisica. “Ho pensato di riadattare – spiega il professore a ilfattoquotidiano.it – quei valori all’ambito scolastico prendendo in considerazione quattro parametri. E cioè la fatica nella vita scolastica; quella dedicata allo studio e ai compiti; le ore dedicate ai libri e il piacere di fare lezione”.

Come funziona

Così funziona il “feliciometro”. Il professor Maio, attraverso gli account personali dei ragazzi, è riuscito ad inviare ad ogni allievo, un questionario semplice al quale dovevano rispondere con i numeri da uno a dieci. Ogni venerdì lo studente riceve le domande alle quali deve rispondere in giornata. Maio riceve automaticamente le risposte che vengono classificate e confrontate con le settimane precedenti e i diversi periodi.

I risultati

Quali i risultati di quest’esperimento? “Ho notato che a fare più fatica – spiega il docente – sono stati i ragazzi delle terze e quarte classi a differenza di quelli del primo biennio. Così come la felicità dei ragazzi è aumentata con il ritorno in classe nelle ultime settimane. Con la ripresa delle lezioni è diminuito anche il valore medio della fatica nello studio”. Con il “faticometro” e il “feliciometro” i docenti del Don Bosco sono riusciti così a calibrare meglio i carichi di lavoro in relazione a quanto si è registrato dalle risposte degli allievi. Ora, Corrado Maio, che ha svolto questa sperimentazione con l’approvazione del preside della scuola, sta pensando di realizzare una vera e propria applicazione che possa essere utile anche a settembre con il rientro in classe: “Sarà interessante confrontare i dati del prossimo mese di settembre con il tempo che stiamo vivendo”.

Anche per i prof

Il docente di scienze motorie non si ferma più. Oltre a monitorare la felicità e la fatica degli studenti ora ha intenzione di osservare anche quella dei colleghi. Durante l’estate il professore Maio studierà una scala di valori che possa essere utile a registrare l’andamento psicologico e non solo dei docenti che non hanno la possibilità di far sentire la loro voce. Si attendono futuri sviluppi.

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